Daniele Sepe e l’ensamble Micrologus animano il nono appuntamento della stagione concertistica dell’associazione scarlatti: kronomakia
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Kronomakia è l’incontro tra due parole di lingua greca fortemente evocative: da un lato kronos, il tempo che la mitologia vuole padre di Zeus la cui evirazione rappresenta quasi il principio dell’età degli uomini; dall’altro makia, sarebbe a dire guerra, come quella di Troia all’origine della civiltà della vergogna – come riferito da Dodds – che coincide per l’appunto con la cultura occidentale. In breve, l’accostamento tra i due termini evidenzia tratti distintivi di un paradigma culturale che nell’educazione all’ascolto e alla musica ha trovato motivo di identità, nonché di tradizione.
Il nono appuntamento della stagione concertista curata da Tommaso Rossi per l’ente Morale Associazione Alessandro Scarlatti propone una singolare Kronomakia in cui la disputa è animata dall’Ensemble Micrologus da un lato, Daniele Sepe dall’altro. Al centro un programma in cui un viaggio nel tempo e nelle sonorità altre offre al pubblico del teatro Sannazzaro l’ultimo appuntamento del 2017, in attesa della ripresa dei lavori l’11 gennaio 2018 col concerto di marca jazzistica che vede impegnati Marco Sannini alla tromba e Javier Girotto al sassofono.
Daniele Sepe è un musicista partenopeo la cui storia attraversa totalmente la produzione musicale napoletana degli ultimi decenni: un elegante esecutore che ha riportato al centro il sassofono nella sua veste intimamente auletica e soprattutto artista mai dimentico del valore socio-politico dell’arte dei suoni. Il suo percorso musicale così intenso vede collaborazioni con musicisti incredibili fino a quella recente, col noto pianista Stefano Bollani.
Nel 2008, insieme al Rote Jaxx Fraktion e all’Ensamble Micrologus Daniele Sepe realizza Kronomakia, un disco che mette insieme 13 brani che ricamano un mix del tutto eterogeneo che va dalle riletture medievali a classici del pop contemporaneo, pur annettendo sonorità tanto arabe quanto nordeuropee. Insomma, la cultura del mix e dell’arrangiamento vien fuori a più riprese da questo lavoro che è quanto meno marcato dalla grandezza del micrologus ensamble nell’interpretare il repertorio medioevale.
Il concerto di scena giovedì 21 dicembre al teatro Sannazzaro ripropone quanto nel disco era stato fissato facendo dell’estemporaneità dell’esecuzione il motivo assoluto di interesse. Questo, e molto altro, si nasconde sotto il velo di Kronomakia.
[Antonio Mastrogiacomo]