Si chiude al riot studio la digestion, il festival della musica ascoltata raramente
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
La digestion ha ritmato ad intermittenza la stagione artistica e musicale della città Napoli, innervandosi a partire da chiese storiche solitamente chiuse e luoghi di spiccato interesse artistico e culturale – San Potito, Casa Morra, cimitero delle fontanelle, Chiesa delle Scalze. La formula che mette insieme talk, workshop, concerti e intrattenimento culturale ha premiato gli sforzi di Phonurgia, in accordo alla supervisione di una fondazione Morra da sempre interessata ai movimenti dell’arte contemporanea in città.
La digestion ha avuto il merito di portare in città artisti di chiara fama internazionale, facendo di Napoli un palcoscenico unico per la scena della musica ascoltata raramente – soprattutto elettronica. Esecutori di chiara fama hanno infatti proposto concerti memorabili – da William Basinski a Otomo Yoshide, da Elio Martusciello a Thomas Köner – e l’attesa per la prossima stagione si misura a partire dalla sempre crescente partecipazione di un pubblico sempre più affezionato.
Per la serata conclusiva di sabato 16 giugno 2018 la digestion si affida a Giovanni Lami & Enrico Malatesta, che precedono una performance di Maurizio Argenziano. Il concerto si tiene a partire dalle ore 21 presso il Riot Studio di palazzo Marigliano – lungo via San Biagio dei Librai. Dalle ore 12 sarà invece disposto un programma di audio screenings presso il complesso di San Domenico Maggiore, dal titolo I’m sitting in a room. Composizioni storiche e recenti saranno proposte in diffusione acusmatica attraverso i monumentali spazi del convento domenicano.
La digestion propone la musica radicale in un contesto pubblico, sfidando la dimensione privata in cui spesso la fruizione di questa musica era costretta a ridursi. Lo fa a partire dal riscontro di un pubblico, quello della città di Napoli, radicalmente interessato al suono in tutte le sue diverse manifestazioni.
[Antonio Mastrogiacomo]