Si dice che l’arte non muore mai, ebbene questo è relativamente vero. Purtoppo anche i capolavori dei più grandi artisti e letterati vanno soggetti all’usura del tempo e per quanto noi essere umani possiamo averne cura, prima o poi questi preziosi oggetti che sono parte integrante della nostra cultura si rovineranno del tutto.
Per evitarlo naturalmente si ricorre al restauro delle opere o a edizioni su edizioni di quelli che devono essere i testi intramontabili che ognuno di noi deve obbligatoriamente conoscere.
Ma l’opera restaurata non è l’originale e la nuovissima edizione di un libro sicuramente non è l’antico manoscritto.
Non importa quanto sia eccezionale il lavoro del restauratore e quanto sia affine all’originale la nuova copia di un testo, la mano dell’artista o dello scrittore va inevitabilmente perduta.
Grazie alle nuove tecnologie oggi è però possibile digitalizzare le opere, in modo da poterle in qualche modo preservare dalla rovina del tempo. Certo una copia digitalizzata non dà comunque lo stesso effetto di un originale, ma serve a mantenere intatta nella nostra memoria e in quella dei nostri posteri l’immagine di un dipinto, di un manoscritto, ecc. ancora intatti.
La Biblioteca Apostolica Vaticana, che ospita circa 82Mila manoscritti ha da poco siglato un accordo con la società giapponese Ntt Data, la quale ha avuto l’incarico di digitalizzare entro i prossimi quattro anni almeno tremila delle opere custodite nella biblioteca dei papi.
Tra le prime opere prescelte naturalmente spicca il nome della Divina Commedia illustrata da Sandro Botticelli.
Botticelli nel 1490 fu ben contento di essere incaricato da Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici, suo mecenate, di illustrare il capolavoro dantesco. Il pittore fiorentino era talmente innamorato della Commedia, da decidere di realizzare un lavoro certosino che quindi richiese diversi anni.
Il risultato è stato naturalmente eccezionale, le illustrazioni sono state realizzate a punta di metallo su pergamena e inchiostro.
Le cento pergamene disegnate da Botticelli raffigurano novantadue delle cento cantiche dell’opera, le restanti otto sono da considerarsi disperse o semplicemente non eseguite.
Un incontro importante dal punto di vista storico, visto che Dante Alighieri, padre della lingua italiana, è stato rappresentato da Sandro Botticelli, esponente del Rinascimento, ma anche un affascinante mix di arte pittorica e letteratura.
Leggere la Divina Commedia e poter contemporaneamente ammirare le scene disegnate da un grande artista italiano è qualcosa di meraviglioso. La sensazione è quella di leggere un fumetto, ma di quelli potremmo dire “d’autore”. Le scene diventano realtà e durante la lettura ci troviamo in questo modo a percorrere gli stessi passi di Dante. La selva oscura, i gironi dell’Inferno, l’incontro coi diversi dannati, il Purgatorio e l’ascesa al Paradiso con la presenza dell’amata Beatrice, il tutto realizzato a perfezione da un abile maestro. Parole e immagini si fondono a creare un’atmosfera unica i cui personaggi possono quasi essere toccati con mano dai lettori.
La digitalizzazione delle opere rappresenta una sorta di “collaborazione” tra antico e moderno, in questo caso abbiamo infatti il nuovo al servizio del vecchio. Grazie a questo nuovo metodo infatti la Divina Commedia, così come tantissime altre opere di importanza capitale nel nostro paese, verranno slavate attraverso speciali scanner. Così facendo sarà possibile conservare per sempre questi manoscritti che al momento ovviamente non sono nemmeno consultabili dal pubblico, perchè delicati e unici.
-Magdalena Sanges-