Le opere di Hermann Nitsch come chiave di lettura per l’evoluzione dell’arte contemporanea
Hermann Nitsch è un artista austriaco, celebre sia per le sue opere che per essere un esponente molto attivo nel movimento Wiener Aktionismus.
Nato nel 1938, a Vienna, dopo essersi formato come grafico pubblicitario, Nitsch inizia la sua carriera al Museo della Tecnica della sua città natale.
Dall’inizio degli anni ’60, Nitsch inizia a sviluppare un modo di fare arte che lo renderà oggetto di numerosi accesi dibattiti. Ciò dipende dal fatto che la materia prima utilizzata in molte delle sue opere è il sangue.
Una delle performance più celebri di Nitsch è, ad esempio, “Teatro delle Orge e dei Misteri”. La performance è stata condotta più volte da Nitsch mediante utilizzo di cadaveri di diversi animali, il cui sangue e resti venivano poi sparsi nel luogo predisposto all’esibizione.
“Il Teatro delle Orge e dei Misteri” è un’opera esemplare di Nitsch in quanto, da un lato – essendo l’opera la rappresentazione di un rito dionisiaco – è una testimonianza della sua devozione a figure come de Sade, Nietzsche, Freud e Artaud; dall’altro, osservando la documentazione reperibile a riguardo, diventa chiara la dichiarata volontà da parte dell’artista di solleticare il subconscio dello spettatore con immagini di animali sanguinanti e, talvolta, crocifissi.
La suddetta opera non smette di destare scalpore. Violando l’articolo 13 dell’Unesco, secondo cui le immagini riguardanti la violenza sugli animali devono essere utilizzate solo per denunciare crudeltà, Hermann Nisch è considerato da molti come l’artista simbolo di un’arte “degenerata”, nonostante egli si serva di animali già deceduti e destinati a macellazione.
[di Ambra Benvenuto]