Van Gogh Alive – The Experience, fino a marzo è possibile ammirare per la prima volta a Roma le opere d’arte del pittore olandese in versione gigante e multisensoriale.
Dopo il grande successo nazionale ed internazionale registrato negli scorsi anni, la mostra multimediale Van Gogh Alive – The Experience continua il suo viaggio e giunge a Roma. Da questo ottobre e fino a marzo 2017 al Palazzo Degli Esami, Trastevere, è possibile ammirare in una nuova veste i quadri dell’artista olandese, opere dal 1880 al 1890.
Più di 3000 immagini ricoprono ogni superficie, pareti e pavimenti, creando una suggestiva illusione e permettendo di entrare quasi fisicamente nei quadri del pittore. Con il supporto di foto e video la tecnologia SENSORY4 crea un ambiente multi-screen, la cui suggestione aumenta grazie all’unione con la musica: sono infatti stati selezionati con cura dall’organizzazione brani di Vivaldi, Ledbury, Tobin, Lalo, Barber, Schubert, Satie, Godard, Bach, Chabrier, Satie, Saint-Saëns, Godard e Handel.
Per citare Rob Kirk, curatore per Grande Exhibitions: «Il visitatore diventa così un tutt’uno con le 3.000 immagini che si animano e con le pareti, le colonne, i soffitti e i pavimenti che si muovono grazie all’innovativa tecnologia video. Si tratta di un sistema multimediale unico, sviluppato da Grande Exhibitions, che armonizza motion graphic multicanale, suono surround di qualità cinematografica, con oltre 40 proiettori ad alta definizione per fornire immagini dettagliate e particolari in primo piano».
Il primo incontro è con La stanza di Vincent ad Arles, si continua poi con gli autoritratti per proseguire attraverso un progetto consapevolmente strutturato. Seguendo le tappe del suo vagare per Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers-sur-Oise, analizzando anche i luoghi che furono per lui d’ispirazione, sarà possibile cogliere ogni dettaglio e ogni pennellata delle sue opere.
“Non so nulla per certo ma la vista delle stelle mi fa sognare”, scriveva Vincent Van Gogh. Già osservando la celebre Notte Stellata si può comprendere appieno il suo sentire, trovarcisi quasi dentro può solo amplificare questa sensazione, soprattutto se la riproduzione è presentata in un percorso mirato non solo a “entrare” nelle opere dell’artista ma anche a ripercorrere tutto il suo travagliato e onirico percorso personale.
[di Francesca Lomasto]