Un ammiratore dell’Italia, Pierre Auguste Renoir, una terra che ebbe un rilevante impatto sulla sua arte, eppure non ha esposto mai molte delle opere del ‘maestro impressionista’. Motivo fondamentale, questo, perché la mostra “Renoir. Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dall’Orangerie”, fruibile fino al 23 febbraio presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, sia un vero e proprio evento, «La mostra più visitata d’Italia», come annuncia Piero Fassino all’ambasciatore francese Alain Le Roy, d’altronde l’interesse per l’impressionismo è già stato attestato dal successo della rassegna dedicata a Monet presentata a Pavia.
La “joie de vivre”, ovvero la capacità di stupirsi ogni giorno di fronte alle meraviglie del mondo, piccole e grandi, la voglia ‘fanciullesca’ di farsi travolgere dalle emozioni, dalla luce, dai giochi di colori che si creano, questi i principi guida di Renoir, che rendono poi imparagonabile la sua arte: opere che vogliono esprimere felicità, gioia di vivere, tant’è nei suoi quadri non vengono raffigurate né bruttezza, né vecchiaia, né tristezza. «Per me un quadro deve essere una cosa piacevole, bella! Ci sono già troppe cose spiacevoli nella vita che non è il caso di crearne delle altre», affermava il pittore, e ancora «Se non mi divertisse non dipingerei affatto».
Inizialmente Renoir lavora con un uso ‘tecnicamente audace’ del colore, con pennellate spregiudicate, veloci, tanto da attirarsi numerose critiche, poco a poco il colore si fa più denso e le tecniche più ‘sagge’. Altro tratto peculiare dell’artista, rispetto agli altri impressionisti, sono i soggetti delle sue creazioni, non paesaggi ma la figura umana, in particolar modo quella femminile alla quale Renoir si dedica con crescente frequenza, come nel caso de Le Bagnanti, tema al quale l’artista dedica oltre 40 dipinti, mentre i paesaggi esistono anche in Renoir ma sempre abitati da figure umane.
La retrospettiva torinese documenta tutta l’attività del pittore di Lomoges ed è il frutto di un raro prestito dei musei parigini che conservano un’importante collezione dell’opera di Renoir. In mostra sessanta i capolavori che testimoniano i momenti più significativi dell’arte del pittore “gioioso”, le svolte, le peculiarità, dagli esordi fino alla fine della sua carriera caratterizzata da un progressivo allontanamento dall’impressionismo, dalla costante ricerca di diverse e nuove soluzioni. Eppure Renoir è nutrito dall’arte classica, è un cultore della tradizione del passato, in fondo il passato è esperienza, fornisce ‘dettagli’ per il presente che già è un po’ futuro.
In esposizione: i celebri ritratti, le vedute, i luminosi paesaggi, i fiori celebrativi della vitalità della natura, le scene di evocazione gioiosa, i nudi della maturità, fino alla serie de Le Bagnanti, vero e proprio testamento pittorico.
-F.T. per stampafototela.it-