Alla scoperta della pareidolia grazie alle fotografie di Serena Forenza
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Pareidolia viene definita quella tendenza istintiva a trovare forme familiari in immagini disordinate. Nelle nuvole, nelle costellazioni o anche nei fiocchi d’avena che galleggiano in una ciotola di latte, come spiega Donato Carrisi nel libro Il Suggeritore. Il progetto Pareidolia, a cura di Serena Forenza, offre la possibilità di entrare creativamente a contatto con questi contatti quotidiani suggeriti da immagini percepite e associazioni mentali.
Serena ha 22 anni e studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un percorso segnato dalla presenza della fotografia:
Sono cresciuta osservando il mondo attraverso le fotografie di mio padre e solo all’età di 9 anni ho iniziato a prendere in mano una compatta e scattare tante foto ogni giorno. Penso che questa mia passione per la fotografia sia nata come “sfogo”: essendo una persona molto silenziosa ho trovato attraverso la fotografia il modo di esprimermi. Inoltre ho sempre puntato a cercare negli oggetti che fotografavo, un diverso punto di vista. Inoltre – aggiunge Serena – Sono sempre stata molto curiosa, mi piace osservare le cose, i luoghi, le persone e con la fotografia ho trovato un modo diverso per farlo. Spesso dimentico quanto sia importante, quanto le mie foto parlino di me.
Lo studio sulla fotografia di Serena Forenza è incentrato sul dettaglio, attraverso qualsiasi tema e tipologia. Da questa sua attenzione al dettaglio, quasi una mania di osservare le cose, è nato il progetto Pareidolia.
Pareidolia nasce dalla mia voglia di mostrare, agli altri, che spesso ciò che ci circonda non è così banale come potrebbe apparire. Così ho iniziato a pubblicare foto di oggetti o macchie che mi ricordavano qualcos’altro o che formavano delle facce buffe. Non mi aspettavo un riscontro così immediato, i miei amici su FB hanno iniziato ad inviarmi foto di qualsiasi oggetto, ed io ho iniziato a pubblicare anche le loro foto con i commenti. Così ecco che viene fuori il mio album “Pareidolia”.
[Antonio Mastrogiacomo]