Bene, male, caldo, freddo, luce, ombra, sacro, profano, amore, rinuncia, silenzio esteriore, grida interiori, ognuna di queste ‘parole’ senza mescolarsi con il suo opposto resterebbe statica mai superlativa.
Sono i vortici del ‘sentire’ acuto creati da queste realtà in interazione, talvolta in conflitto, ad essere i protagonisti di La Madre, film di Angelo Maresca, distribuito in 20 copie nelle principali città italiane, nelle sale dal 10 luglio, in seguito in tutte le altre.
Genere drammatico, anche se può considerarsi un melodramma in piena regola, La Madre è la traduzione in immagine dell’omonimo romanzo di Deledda, Premio Nobel per la letteratura, cui dichiaratamente si ispira. «Deledda era una donna all’avanguardia, mi ha intrigato per questo. Il film nasce dalla mia personale curiosità sull’autrice», racconta Maresca, una donna ‘moderna’ che parla ‘contemporaneo’ e racconta dei conflitti interiori tipici dell’uomo di oggi.
Paolo, con il volto di Stefano Dionisi, è un giovane sacerdote romano fortemente condizionato da sua madre Maddalena, interpretata dall’attrice Carmen Maura, una delle muse di Pedro Almodovar, donna ossessiva, possessiva, che trova nella fede religiosa l’appiglio per i suoi problemi irrisolti o traumi infantili. Come spesso capita agli spiriti inappagati, Maddalena appoggia la sua vita a quella di qualcun altro, a quella del figlio, finendo per influenzarne le scelte e la direzione: da bambino lo manda al seminario spingendolo a diventare prete. Non è quella la vocazione del ragazzo, costretto così in
“un vento non troppo forte ma incessante e monotono che pareva fasciasse la casa con un grande nastro stridente, sempre più stretto, e tentasse di sradicarla dalle sue fondamenta e tirarla giù”. [dal romanzo di Deledda]
Il lento e oppressivo conflitto di Paolo, sia interiore sia con sua madre, esplode nella travolgente passione per Agnese, con la bellezza di Laura Baldi, una ragazza che gli rapisce cuore e mente e concretizza l’intima ‘schizofrenia’ di Paolo diviso tra doveri cristiani e insofferenza fisica provocata dal richiamo della sua natura di amante carnale. L’ostacolo maggiore alla felicità del sacerdote nemmeno a questo punto è la chiesa quanto… la madre.
La reattiva altalena tra coppie di opposti non si verifica solo nel mondo interiore ma anche in quello esterno, ad esempio nelle atmosfere dei luoghi, talvolta cupe (come la casa di Maddalena), talvolta lucenti (come la casa di Agnese) o chiare quasi metafisiche (come la chiesa, ricostruita all’Eur).
Tantissimi i personaggi che, con ruoli da protagonisti o da comparse, contribuiscono allo svolgersi dell’intricata storia ricchissima di ‘visioni’, di simbolismi,
«È stata una bellissima esperienza, un bellissimo ambiente, un gruppo affiatato capitanato dal regista Angelo Maresca attore e marito di Debora Caprioglio –racconta Angela Zagaria, comparsa del film- nella trama il tema del ‘conflitto’ è il filo conduttore… chi vincerà? Non resta che scoprirlo al cinema!».
[di Redazione]