I puzzle sono un prodotto indubbiamente artistico, mentale per ricostruire l’immagine divisa in tanti tasselli e figurativo dato il risultato finale. Ma non è tutto qui. Quello che connota di suggestione i puzzle è il loro simbolismo. È inevitabile associarli al concetto di ‘incastro giusto’, quella realtà a cui è assolutamente necessario badare quotidianamente, in ogni ambito di vita. Ogni pezzettino di un puzzle ha la forma giusta per incastrarsi nel suo spazio giusto, e basta che un tassello sia posto in uno spazio non suo per provocare una catena di ‘fuori luogo’: lo spazio occupato da quel tassello sbagliato costringerà di conseguenza il suo tassello giusto ad incastrarsi in un altro spazio, anch’esso sbagliato, e così via. Fino a che non ci sarà nessuna composizione, nessuna perfezione. È un po’ come un’allegoria di vita. Bisogna sempre riconoscere il proprio ‘posto giusto’, non solo per sé, ma anche per le ripercussioni sugli altri, per l’armonia generale.
Un’artista che ha spopolato in rete ci mostra cosa si riesce a creare quando ogni cosa è al suo posto, In questo caso ogni ‘matita’. L’ingegnoso, difatti, compone il disegno di Joker (celebre criminale schizoide dei fumetti) servendosi di insoliti ‘tasselli’: matite, lo strumento più classico dell’arte del disegno, sulle quali ha fatto in precedenza dei trattini col pennarello. Riconoscendo quei ‘segni’ pone ogni matita al suo posto.
Il risultato finale è davvero soddisfacente, e all’ultimo dettaglio, all’ultima matita, come non riflettere sul fondamentale rapporto di corrispondenza tra spazio e forma?
Ecco l’artista all’opera:
[di Magdalena Sanges]