Il disegnatore e vignettista brasiliano è ospite dell’Asilo Filangieri
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Carlos Latuff affronta nella sua arte temi che mettono in comunicazione storia ed immaginazione: la sua satira si rivolge infatti al presente come atto di accusa. La costellazione di motivi che affiora a più riprese dalla sua opera fa di Latuff un interprete autorevole su temi quali l’antiglobalizzazione, l’anticapitalismo, il pacifismo ed il conseguente antimilitarismo – specie in riferimento alle azioni belliche condotte dagli Stati Uniti. L’autore di origine libanese ma di passaporto carioca ha trattato con sana arguzia anche il sempre sfuggente conflitto israelo-palestinese, toccando anche i temi più recenti della primavera araba.
L’armeria dell’Asilo filangieri, sita al secondo piano della sempre in fermento struttura di vico Giuseppe Maffei, ospita una esposizione di suoi lavori dal 7 al 12 ottobre. Un incontro con l’autore, con interventi di Roberto Prinzi (Nena NewsAgency) e Peppe Cerillo (artista), si tiene il giorno sabato 7 ottobre alle ore 19; per l’occasione viene inoltre pubblicato dall’Asilo un albo delle opere di Latuff in edizione speciale, la cui introduzione è affidata a Sara De Carlo e Alfredo Sprovieri.
La produzione dell’attivista brasiliano è interamente copyleft (rinnega il diritto d’autore) e si impegna nel dar voce alle minoranze e alle resistenze il cui malessere viene taciuto ed osteggiato. Alcune volte lo stesso Latuff è incorso in minacce fisiche o arresti per via delle sue vignette in grado di infuocare gli animi di comunità poco tolleranti nei confronti della satira.
Latuff ritorna in Italia grazie all’ospitalità dell’Asilo di Napoli per una esposizione ed un incontro con il pubblico dopo la sua partecipazione nel 2012 al Komikazen di Ravenna. L’Asilo Filangieri conferma la sua vocazione all’incontro con l’altro proponendo percorsi su tanti e diversi fronti in grado di offrire una proposta culturale alternativa a quella di marca statale o privata, facendo altresì leva su un palinsesto che possa essere il più pubblico possibile.
[Antonio Mastrogiacomo]