Articolo di CHIARA CIOLFI
Non a caso il titolo dell’edizione numero ventinove del RomaEuropa Festival, in programma tra Teatro Eliseo, Teatro Argentina, Macro Testaccio e vari altri luoghi di Roma, dal 24 settembre al 30 novembre, è “Linfa Vitale”. Se la cultura è stata definita “il nostro petrolio” dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, in una visione che mira a rendere questo settore trainante per l’economia, questo festival di tutte le arti, teatro, arti figurative, musica, danza, riparte da punti di riferimento più prossimi e immediati: la città, l’orizzonte internazionale, il valore delle opere degli artisti contemporanei, il rapporto con il pubblico. La “linfa vitale” della cultura, appunto.
Nell’ampio spettro di Paesi rappresentati spicca il dialogo proficuo tra italiani e europei, provenienti o naturalizzati da tutti gli stati dell’Unione. Ai critici antieuropeisti gli artisti rispondono con le loro opere che parlano un linguaggio al di sopra dei confini, che siano ideologici o fisici, poco importa.
[di Chiara Ciolfi]