FOTOGALLERY di Picasso Light Painting
“Veloce come la luce”, si suol dire. Una scia di luce, come un lampo, una stella cadente, è un fenomeno difficile da emulare, figurarsi da catturare! E chi ci riesce… è un artista. Del calibro di Man Ray, Gjon Mili, Pablo Picasso. Il loro genio è andato ben oltre, nella loro immaginazione, e poi nelle loro mani, la luce è diventata un pennello, e l’aria una tela.
“Light painting” si chiama, letteralmente “pittura di luce”, ed è una tecnica fotografica che sfrutta la luce artificiale (di una torcia, di una candela, di un laser, dello schermo illuminato di un cellulare) per tratteggiare nell’aria disegni luminosi.
Il primo artista che esplorò questo mondo, agli inizi del Novecento, fu Man Ray; nella lista dei fotografi-pittori successivamente Gjon Mili (fotografo albanese-americano, collaboratore della rivista Life, considerato il pioniere della fotografia con luci artificiali e tra i primi sperimentatori del flash elettronico) diede la definitiva spinta all’affermazione di questa arte. Sono sue le immagini più significative che hanno fatto la storia del light painting: nel 1940 attaccò delle piccole luci agli stivali di pattinatori sul ghiaccio, questi nel volteggiare avrebbero creato delle spirali luminose che sarebbero scomparse nel momento stesso, ma che la macchina fotografica di Mili immortalò.
Qualche anno dopo il fotografo sperimentatore incontrò il genio della sperimentazione: Picasso, quest’ultimo, conosciuto già per l’eclettismo della sua arte, rimase ovviamente incuriosito ed affascinato dalla tecnica di Gjon. Nacque allora una delle collaborazioni artistiche più creative e stimolanti di quei tempi. Una stanza buia, due fotocamere, otturatori aperti, una piccola luce elettrica come fosse un ‘pennello’ nella fantasia e nella mano dell’artista spagnolo, ed ecco i disegni di luce di Picasso, realizzati proprio nella sua casa-studio.
Le opere d’arte frutto del light painting avrebbero forse dovuto essere contestualizzate nel surreale, siccome vanno al di là della reale visione delle cose, sono come le auree di sostanze oltremondane, invisibili all’occhio umano, così che una macchina fotografica capace di ‘vederle’ sembra essere come la mente di un sensitivo.
Ad ogni modo, se all’epoca il light painting risultava essere un’assoluta scoperta e chi lo praticava un irripetibile genio, quasi un mago; oggi, con le moderne tecnologie, è diventato appannaggio di tutti. Chiunque dotato di una fotocamera con un tempo di posa personalizzabile e abbastanza lungo, un cavalletto, una fonte luminosa, e naturalmente il buio, (e altre varie modalità), può mettere in pratica la propria fantasia creando opere d’arte luminose.
FOTOGALLERY giochi di Light Painting
[di Magdalena Sanges]