Il ministro mibact Alberto Bonisoli sospende la domenica gratuita
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Lo scorso 10 luglio il ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli è intervenuto presso le commissioni riunite di camera e senato sul tema delle domeniche gratuite. In quella seduta ha ricordato come le domeniche gratuite vadano superate: “Sono state una gran bella cosa all’inizio per promuovere l’andare ai musei ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio, qualcosa di nuovo.” In seguito, la tribuna politica sull’argomento si è fatta fittamente polemica costringendo il ministro Bonisoli ad aggiustare il tiro: lo scorso 31 luglio, a margine di una conferenza stampa nella Biblioteca Nazionale a Napoli per presentare le lettere di Giacomo Leopardi acquisite dalla Biblioteca, è tornato sull’argomento: “Magari si potrà differenziare per giorni della settimana, differenziare le stagioni, tipologie e fascia di orario, il target anagrafico e soprattutto adattare le regole alle singole specificità: Milano non è Pompei.” Il ministro si è preoccupato dunque di difendere la sua strategia per il rilancio e la valorizzazione dei beni culturali: ” Sul tema della gratuità, ritengo importante dare accesso ai nostri beni culturali: resteranno e saranno finanche aumentate al fine di favorire una valorizzazione intelligente in grado di rendere più fruibile il nostro patrimonio a un gran numero di cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni economiche.” In conclusione, rileva il ministro Bonisoli: “Ci sarà una evoluzione del sistema, stiamo lavorando con i direttori dei musei per avere una proposta di un sistema condiviso che vada al di là di quello che c’è in questo momento.”
In applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, #DomenicalMuseo ha rappresentato l’iniziativa che apriva ai visitatori tutti i musei e le aree archeologiche statali della repubblica italiana in modo del tutto gratuito, per tutti, ogni prima domenica del mese. In questi anni numeri importanti e una crescente campagna di sensibilizzazione museale hanno fatto riemergere il tema della valorizzazione e comunicazione del patrimonio artistico e culturale, in accordo all’articolo 9 della repubblica italiana che, tra i principi fondamentali, recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e la tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
L’intervento del ministro Bonisoli ha vivacizzato il dibattito intorno ad un tema, il rapporto tra cittadini e patrimonio, che sembrava essersi adeguato alla ormai vecchia misura introdotta dal precedente ministro Franceschini. Sono seguite le indicazioni di Tomaso Montanari, storico dell’arte docente alla Federico II (che ha rilancia le condizioni per un patrimonio culturale gratuito sempre, per tutti – basterebbero 100 milioni l’anno), e Vittorio Sgarbi che ha decostruito la manovra di Bonisoli nel suo intervento in parlamento. I commenti dei social non sono mancati, divisi tra la malafede politica e le giustificazioni economiche.
[Antonio Mastrogiacomo]