Rebecca Horn, l’artista che crea le sue opere con estensioni corporali, a loro volta esse stesse già opere d’arte
Articolo di AMBRA BENVENUTO
Rebecca Horn è un’artista tedesca celebre per l’uso di estensioni corporali da lei stessa ideate, sia per la realizzazione di opere d’arte che durante numerose performance.
L’approccio al disegno avviene per la Horn in modo genuino: l’artista ha infatti imparato a disegnare dalla sua governante rumena. Col tempo, la necessità di avere un linguaggio d’espressione più vasto e libero l’ha spinta a creare da sé i mezzi per ottenerlo. Gli esempi dei suoi metodi sono da ricercare proprio nelle sue performance, spesso ampiamente documentate con foto, video, tele.
In “Pencil Mask”, ad esempio, la body extension utilizzata consiste in una serie di cinghie, formanti una maschera, le cui estremità sono matite. A seconda del movimento della testa, sul foglio vengono tracciate differenti linee che determineranno la riuscita dell’opera.
In “Finger Gloves”, la body extension consiste in particolari guanti, indossati dal performer. Una protesi simile è stata utilizzata nelle performance “Touching the walls with both hands simultaneously” (“toccare le mura con entrambe le mani contemporaneamente”), pensata per far sì che un soggetto potesse toccare entrambe le mura di una stanza posizionandosi al centro.
Tra le performance di Rebecca Horn spiccano anche quelle in cui è previsto l’utilizzo delle piume, cucite dall’artista a mo’ di maschere e ventagli.
In territorio partenopeo la Horn ha avuto modo di essere ampiamente conosciuta grazie all’opera esposta in Piazza del Plebiscito, “Spiriti di Madreperla”. L’installazione comprendeva ben 333 teschi fusi in ghisa e impiantati in diversi punti della piazza. Inoltre, vi erano anche 77 cerchi illuminati a neon. Nonostante l’installazione sia stata rimossa come da accordi presi, i più curiosi possono ammirarne una elaborazione, intitolata “Spiriti”, al museo MADRE di Napoli.
[di Ambra Benvenuto]