Articolo di DEBORAH BOZZA
Situazioni oniriche, atmosfera fiabesca, animali che volano, temi tratti dal mondo dell’infanzia, uomini divisi tra sogno e realtà: sono questi i caratteri della pittura di Marc Chagall, l’artista che mai smise di essere bambino.
Nacque a Vitebsk, in Bielorussia, il 7 luglio 1887. La sua pittura, fuori da ogni schema realistico , è in mostra a Palazzo Reale di Milano per tutto l’inverno, fino al 18 gennaio 2015. L’evento, organizzato dal Comune di Milano, ospita 220 lavori del pittore che, mettono in luce il suo cammino artistico: dall’originaria cultura ebraica, a cui sono dovute le allusioni bibliche, a quella russa, fino all’incontro con la pittura francese delle avanguardie . «Mi è sempre sembrato e mi sembra tuttora che la Bibbia sia la principale fonte di poesia di tutti i tempi. Da allora, ho sempre cercato questo riflesso nella vita e nell’arte. Per me, come per tutti i pittori dell’Occidente, essa è stata l’alfabeto colorato in cui ho intinto i miei pennelli», dichiarava Chagall.
Nell’esposizione, vi sono opere ancora presenti nelle collezioni degli eredi e opere provenienti dai più importanti musei del mondo: il MoMa, il Museo di S.Pietroburgo, la National Gallery di Washington, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou.
Muovendo dal suo primo lavoro del 1908, eseguito a soli 20 anni, “Le petit salon”, la mostra è divisa in diverse sezioni : dalle opere realizzate nel periodo in Russia fino al 1921, lo spettatore si imbatte nelle opere dell’esilio, prima a Parigi luogo in cui fu a contatto con il fauvismo, il cubismo e il simbolismo, poi a causa del suo nazismo, in America luogo in cui Bella, moglie di Chagall muore. La musa ispiratrice delle sue opere, diversamente da “la passeggiata” in cui volteggia grazie alla forza del loro amore perfetto, che risponde a leggi quasi non di questa terra, questa volta vola via per sempre. Sono presenti, inoltre, i lavori del definitivo soggiorno in Costa Azzurra.
La mostra , quindi, evidenzia tutti gli sviluppi della pittura di Marc Chagall: ricordi adolescenziali, riferimenti biblici, mutamenti dei colori : il colore di Chagall, con il tempo, diverrà libero, si espanderà sulla tela.
Nonostante le sventure, l’esilio, la morte della moglie, Marc Chagall non ha mai perso la vivacità, la gioia di fronte alla natura, la fiducia in un mondo migliore. Non ha mai smesso di ‘volare’.
[di Deborah Bozza]