Siamo giovani, siamo diversi, forse siamo artisti, di sicuro di proviamo. Siamo legati dalla ricerca e dalla voglia di mettere su tela tutto quello che non possiamo mettere altrove
Materia Umana, in esposizione dal 5 al 13 maggio 2017 alla galleria PRAC- Piero Renna Arte Contemporanea, a cura di Federica Gubitosi, con la direzione artistica di Francesca Strino e il progetto grafico di Gianfranco Campo, è un’esposizione collettiva, di quattordici pittori contemporanei napoletani: Valentina Campo, Elena Carax, Rosa Casapullo, Legen Dario, Adriano De Simone, Beatrice Del Guercio, Emma Di Fiore, Annamaria Docimo, Francesco Giaquinto, Federica Gubitosi, Samuele Laezza, Michele Ricci, Cristiano Verde e Francesca Strino.
“Siamo giovani, siamo diversi, forse siamo artisti, di sicuro di proviamo. Siamo legati dalla ricerca e dalla voglia di mettere su tela tutto quello che non possiamo mettere altrove”, afferma Gubitosi. Indubbiamente, i quadri esposti rappresentano realtà diverse, immaginari a sé stanti, ognuno con un percorso e una dignità autonoma. L’esposizione e la gestione degli spazi è ben amministrata, dando a ogni artista modo di mostrar al meglio le proprie opere. Il gruppo è commisto e ad aver risalto sono le opere, piuttosto che gli individui, come se ognuno trovasse la propria massima espressione nei dipinti effettuati.
I quadri sono Tredici di Picche e Occhio, di Campo, la quale dà forma a ciò che vuol esprimere dopo averlo a lungo abbracciato ed elaborato; Estensione di ritardo e Contatto di Carnax, in un intimità bianconera di corpi; If the music be the food of love, sing on! E Wake the harp, di Casapullo, che coniuga la musica a una pittura che si concentra su mani tese e vibranti; L’amore scorretto e L’Oblio di Legen Dario, il quale reinterpreta nei dipinti in toni cupi due famose statue; Abbandono e Lei, gli occhi della fortuna di De Simone, incentrati su una lei che, pienamente espressa, rappresenta un’interiorità tutta; Castel dell’Ovo e Anello di Principessa di Del Guercio: colori che esprimono una visione propria ed emozionale; Colonna e Porta di Di Fiore, in cui l’uomo è rappresentato dal suo lavoro.
Dj Anja di Docimo, in due versioni: esposto e diversamente espresso, in forma grafica, sul libretto di presentazione; Scomparire in un abbraccio e Solo di Giaquinto: immagini caravaggesche ma del tutto personali in cui le mani, strette o tendenti, hanno un ruolo principale; Di vino e Donna con Gatto di Gubitosi, le cui immagini si confondo, si sdoppiano, giocano con i colori creando un innegabile coinvolgimento; Sogno e Realtà di Laezza, che esprime oniricamente le sue immagini con un’interessante scelta di colori; Rosso, Viola e Blu di Ricci, una sola donna dipinta in più pose, con l’azzurro come filo conduttore, una malinconia stabile sul viso e il gioco nel travestirsi; Treno Spazzaneve e campi Flegrei di Verde, in una rappresentazione metropolitana.
VI l’amante, di Francesca Strino, meraviglioso e dicotomico quadro di un’orgogliosa fierezza esposta a più interpretazioni emozionali, è l’unico quadro esposto dall’insegnante. Afferma quest’ultima: «la mostra è nata spontaneamente per il lavoro fatto in classe. Ho sentito la necessità di mostrare ai ragazzi che cosa essi fossero che cosa i miei occhi vedessero in divenire. Hanno personalità molto forti e questo si evince dall’esposizione, ognuno mantiene la propria individualità e il proprio carattere. Fra gente adulta e ragazzini non si capisce quale sia la loro età.
Mi fa piacere che la cultura personale che ognuno porta in grembo si manifesta con un attenzione alla pittura. Io sono onorata che tante persone vogliano indagare e crescere, altrimenti finisce un canale che è uno portante della cultura napoletana, che è quello della bottega».
[di Francesca Lomasto]