«La somiglianza di un ritratto viene dall’opposizione esistente tra il volto del modello e gli altri visi, in una parola dalla sua particolare asimmetria […]», Henri Matisse riflettè molto sui volti, sulla figura, al punto da dedicare a questi antichi temi gran parte del suo più affascinato interesse artistico, ma sovvertendone la tradizionale rappresentazione.
Proprio sulla figura, soprattutto quella femminile, è incentrata la mostra titolata significativamente “Matisse la figura. La forza della linea, l’emozione del colore”, fruibile presso Palazzo dei Diamanti, Ferrara, fino al 15 giugno.
Quello che colpisce delle opere del pittore francese è di certo il colore e il modo in cui gli dà forma (due dei più peculiari aspetti della sua arte), anche se al riguardo c’è chi ha ‘visto’ solo «Giochi barbari e ingenui di un bimbo che si trastulla con una scatola di colori», commentò nel 1905 un critico ad un’esposizione di opere di Matisse al Salon d’Automne, ma soprattutto il fatto che siano «Un mezzo per esprimere sentimenti intimi e descrivere stati d’animo», come l’artista stesso dichiarava, egli in quei colori ed in quelle forme affermava se stesso, la propria personalità, dipingeva infatti in relazione al proprio sentire interiore, rappresentava le cose solo dopo averle fatte proprie (un pensiero quest’ultimo nel quale si riconosceva il gruppo di amici fauves) e lo faceva oltretutto con un continuo alternarsi di fasi e la sperimentazione di numerose tecniche.
Matisse non condusse un’esistenza ribelle, spregiudicata o scandalosa, che sembrava dover essere tipica di ogni innovatore rivoluzionario, eppure, inizialmente criticato, esercitò una straordinaria influenza sugli artisti del suo tempo e delle generazioni a venire, proprio come accade a chi inventa un modo artistico che rompe gli schemi.
Oltre cento le opere in mostra, tra dipinti, sculture, opere su carta provenienti da tanta parte del mondo. Alcune opere: André Derain (da Londra); Grande nudo seduto (da Philadelphia ); l’Acrobata (da Parigi); Donna in poltrona (da Washington); Odalisca distesa (da New York); Icaro (da Firenze); Giovane donna in bianco, sfondo rosso (da Parigi), e tanto altro.