Grande successo per la tre giorni scandita a suon di musica. Tra tantissimi eventi in programma e la presenza di grandi nomi, la kermesse ha lanciato un messaggio importantissimo: la musica è lavoro.
L’evoluzione viaggia su una vettura diretta verso il futuro, alimentata dal sapere, dalla comunicazione. E la storia dell’uomo insegna come sia la musica il mezzo migliore con cui raccontarsi, spiegare e comprendere.
Puglia Sound – progetto pubblico dedicato allo sviluppo del sistema musicale, con il compito di valorizzare il patrimonio musicale regionale – ha pensato bene quindi di creare il connubio perfetto tra comunicazione e musica, realizzando per il quinto anno consecutivo il “Medimex, la città della musica”.
Nell’area espositiva della Fiera del Levante di Bari è stato allestito il più grande salone dell’innovazione musicale, che dal 29 al 31 ottobre ha rivendicato a gran voce un messaggio importantissimo (purtroppo oggi trascurato, a causa forse di un grave deficit nel nostro background culturale): la musica è lavoro.
Per celebrare questo ‘credo’, che gli operatori del settore ormai recitano come un mantra per trovare la forza di continuare a credere nel loro lavoro, si è ben pensato di costruire questo tempio dell’innovazione su colonne portanti erette a partire dalle fondamenta della comunicazione.
Workshop, face to face professionali, mostre e panel tematici basati sull’idea di interattività hanno reso l’evento accessibile non solo agli esperti, ma anche a semplici visitatori incuriositi dall’evento.
La musica accorcia le distanze tra due persone, tra i luoghi, tra le epoche. Il Medimex accorcia le distanze con la cultura. Infatti grande spazio quest’anno è stato riservato agli incontri d’autore.
Umanizzati grandi miti della musica e della letteratura. Numerosi gli interventi a partire da Brian Eno, la cui presenza è stata motivo di vanto per il Puglia Sound, Erri De Luca, Vinicio Capossela, Einaudi, senza trascurare ovviamente forme artistico-musicali meno impegnate.
Una tra giorni scandita a suon di musica, grazie anche ai cinque palchi occupati quasi costantemente da piccoli e grandi nomi dello scenario musicale italiano. Un evento che quindi ha permesso agli ‘addetti ai lavor’ di credere ancora nei propri progetti. Come sottolinea lo stesso Erri De Luca: «La musica serve a tenere compagnia. Alle volte serve a tenere compagnia in situazioni molto difficili e allora riesce perfino a procurare sollievo e a rappresentare una sorta di salvezza».
[di Roberto De Rosa]
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