Tutti i cambiamenti della città di Milano immortalati da Gianni Maffi e in mostra alla Biblioteca Centrale.
L’arte di documentare esiste? La risposta è alla Biblioteca Centrale, Palazzo Sormani, a Milano.
Milano, bersaglio di tutti i media per l’Expo 2015, è una città in continua evoluzione. Da sempre è stata considerata imprescindibile centro industriale, tanto che per moltissimi anni ha portato il soprannome di città-fabbrica. Le cose ora sono cambiate e non solo nella denominazione, in quanto ora Milano viene spesso riconosciuta come “città di servizi”, ma anche in sostanza.
Il processo di mutamento di una città è molto interessante, in quanto a cambiare sono la distribuzione degli ambienti di periferia, le infrastrutture, la fisionomia della città, la sua “faccia”.
Come vi farebbe sentire vedere un’evoluzione di simile portata davanti ai vostri occhi? Se avete voglia di sperimentare un’emozione del genere, Gianni Maffi ha realizzato ciò che fa al caso vostro imprigionando moltissimi cambiamenti della città di Milano nei suoi scatti.
In “MilanExpo” viene esplorato il cambiamento della città di Milano negli ultimi dieci anni dal punto di vista urbanistico ed architettonico. Maffi si è interessato in particolar modo agli interventi del quartiere storico Bicocca e di Santa Giulia, che hanno generato non pochi stravolgimenti nel borgo operaio di Rogoredo.
Altro elemento esplorato dall’artista è stato quello dei palazzi a torre, magistrale esempio di architettura verticale molto presente nella realtà milanese dell’ultimo decennio.
Perché la mostra di Maffi è considerata un evento artistico oltre che documentaristico? Tutte le evoluzioni architettoniche vengono viste da un’ottica artistica, ovvero tesa a sottolineare particolari geometrie nelle infrastrutture e giocando con le prospettive, facendo vedere da un puto di vista diverso anche i palazzi che di primo acchito potrebbero sembrare comunissimi.
Altro tema interessante che vale la pena di evidenziare è quello riguardante le foto di Maffi che ritraggono luoghi in cui la presenza umana è quasi nulla. Queste ultime sono tese a sottolineare il senso di spaesamento che non è difficile provare in città della misura di Milano.
La mostra è visitabile fino al 16 giugno 2015.
[di Ambra Benvenuto]