Nomignoli, disegni, storie d’amore infantili nelle prime lettere di Virginia Woolf
Da un’idea di Giulia Caminito nasce il progetto editoriale di una breve raccolta di lettere giovanili di Virginia Woolf che deve il titolo al fantasioso soprannome con cui la Woolf si rivolgeva spesso a sua cugina Emma: “Mio carissimo rospo”.
Il periodo di questa prima corrispondenza va dal 1888, quando l’autrice aveva sei anni, fino al volgere del secolo, quando ne compie 18.
L’intenzione della Caminito è quella di “dare risalto alla voce infantile eppure acutissima” di una grande scrittrice che ancora non sapeva di esserlo. Si resta colpiti dal tono scanzonato di queste pagine e dalla forza con cui emerge la giovane donna spesso adombrata dalla grande figura letteraria.
È il resoconto di un’adolescenza fatta di nomignoli, disegni e storie d’amore infantili, in cui è contenuta la promessa di ciò che si diverrà come alberi mai potati, per i quali ogni diramazione è ancora possibile. Ma anche un piccolo ‘affresco’ del periodo vittoriano.
In queste lettere ci sono già molti indizi di quella che sarà Virginia Woolf dal suo romanzo di esordio “La Crociera” in poi. Si scorge l’autrice perennemente rapita dalla vitalità di Londra, che ne decanta le brume e i tramonti; si sente l’eco delle poesie che il padre amava declamare, delle filastrocche infantili. Questa raccolta sa mostrare il ritratto privato e primordiale di una splendida ribelle.
[di Magdalena Sanges]