La Roma dei cardinali per i miti di musica al Mann
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Miti di musica è stata la proposta artistico musicale che vede impegnati due attori continuamente presenti nella vita culturale della città di Napoli: da un lato il Museo Archeologico Nazionale (nel coordinamento organizzativo di Andrea Milanese e Ruggero Ferrajoli), dall’altro l’ente morale Associazione Alessandro Scarlatti. Dopo la lunga stagione concertistica al teatro Sannazzaro e la stagione del Barocco, continua infatti l’offerta musicale della centenaria associazione che si dedica alla divulgazione di musiche altrimenti non eseguite.
Il concerto di giovedì 5 luglio si tiene presso la Sala del Toro Farnese, alle 20.15. Da programma il titolo risulta Cantate per i Cardinali al tempo di Bernardo Pasquini: dell’autore nativo di Massa e Cozzile vengono proposte diverse composizioni ad intrecciare la variegata tela musicale secentesca. Unico fuori programma la presenza della sonata op.1 n. 10 per due violini e basso continuo di Arcangelo Corelli.
Il concerto vede in scena nuovamente lo ScarlattiLab barocco, già impegnato nell’ultimo atto della stagione del barocco, per la direzione musicale di Antonio Florio, accompagnato nella direzione artistica da Dinko Fabris e in collaborazione con il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Il pubblico di Miti di musica beneficia di un concerto gratuito e di un biglietto fortemente scontato per visitare il Museo Archeologico Nazionale: il Mann infatti incoraggia la partecipazione degli spettatori con un ingresso al costo di 2 euro che permette di visitare la struttura. Gli appuntamenti precedenti hanno visto una grande affluenza, a sostegno di una produzione musicale davvero rilevante in grado di misurarsi con diversi tempi della storia della musica, dal contemporaneo d’inizio al barocco di chiusura.
L’appuntamento con l’ultimo atto di miti di musica è previsto per giovedì 5 luglio, dalle ore 20.15. Una occasione altra per partecipare di uno spazio importante come il Mann a partire dalla suggestione dei suoni che dialogano con le opere presenti: la sala del Toro Farnese diventa infatti una sala da concerto, pronto ad accogliere tanto un pubblico di affezionati quanto un buon numero di curiosi.
[Antonio Mastrogiacomo]