Tutta l’esperienza artistica di Modigliani in mostra a Pisa. In retrospettiva anche altri grandi nomi dell’arte.
“Ciò che cerco non è né il reale né l’irreale, ma l’inconscio, il mistero istintivo della razza”, affermava Amedeo Modigliani, l’inconscio, il mistero istintivo della razza, prendono forma nelle opere del ritrattista che “spogliò” l’anima di tutti i personaggi che posarono per lui.
All’artista livornese ‘et ses amis’, Chagall, Legèr e molti altri, è dedicata una mostra, fruibile presso Palazzo Blu di Pisa fino al 15 febbraio 2015.
Lo studioso Jean Michel Bouhours ha scelto per l’evento opere provenienti dal Centre Pompidou e da alcune collezioni italiane e francesi che ripercorrono l’esperienza artistica di Modigliani dalla sua formazione a Livorno, luogo in cui Modì realizza i suoi primi ritratti e paesaggi, fino al trasferimento a Parigi, luogo in cui Modigliani, influenzato da Cèzanne e Toulouse-Lautrec, dà vita ai suoi ritratti di donne sensuali, dai colli lunghi e affusolati, dalle bocche piccole e dallo sguardo puntato sul mondo interiore.
E’ proprio il mondo interiore, in ogni sua piccola sfumatura, a fare da baricentro alle opere di Modì caratterizzate da una forte plasticità scultorea.
In concomitanza con la mostra, il Museo Nazionale di San Marco, ospita tre sculture di teste ripescate nei canali di Livorno, erroneamente attribuite a Modigliani.
[di Magdalena Sanges]