Arriva a Napoli la nuova mostra curata da Vittorio Sgarbi: il museo della follia
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Dopo il successo della temporanea I tesori nascosti a Napoli, che metteva insieme tantissimi pezzi pregiati della storia dell’arte – da Caravaggio a Gemito passando per Tino da Camaino – Vittorio Sgarbi marca nuovamente i sontuosi spazi della Basilica di Santa Maria della Pietra Santa con una nuova mostra che si annuncia davvero frizzante: il museo della follia è la proposta del critico d’arte ferrarese, in dialogo con la storia e la cultura della città partenopea.
Il sottotitolo scelto, “da Goya a Maradona“, evidenzia l’ampiezza dello sguardo del curatore nella selezione degli oggetti d’arte e dei suoi protagonisti: trovano infatti spazio dipinti e sculture di insuperati artisti come Francisco Goya, Francis Bacon – le cui tele, pur presentandosi come enigmatiche, valgono come pezzi assoluti di stile e manierismo – e di Adolfo Wildt – le cui sculture attraggono non pochi entusiasti ammiratori data la stravaganza delle forme impiegate dall’artista milanese – oltre a tanti altri lavori di moltissimi artisti italiani, da Signorini a Pirandello arrivando a Ligabue. Il percorso museale infatti dispiega una quantità di oggetti slegati tra loro, eppure consonanti quanto a rapporto contemplativo.
Quanto a Maradona, il museo della follia ospita un’installazione video dedicata all’indimenticato re di Napoli: una attenta analisi dei fotogrammi del gol del pibe de oro in un Napoli – Juventus del 1985 viene riproposta di continuo agli spettatori, in aggiunta ad altre testimonianze sull’unicità del suo sinistro che vengono riportate attraverso il medium radiografico. Gli organizzatori hanno inteso fin da subito chiarire come gli introiti dovuti al calciatore argentino saranno destinati tutti all’ospedale pediatrico Santobono Pausillipon.
In questa che è una mostra dedicata alla celebrazione del genio rivalutato nei termini della follia l’omaggio a Maradona è necessario quanto il ricorso a Caravaggio: le affinità restano infatti nel riferimento comune a ragazzi di vita, strade, periferie dell’umanità.
La mostra ha aperto i battenti il 2 dicembre e resterà attiva fino al 18 maggio 2018.
[Antonio Mastrogiacomo]