Ah voglja a tagliare fondi alla cultura!
L’arte, come la filosofia, la letteratura, non sono materie, sono insegnanti, insegnano a riflettere, scavare in profondità di sé e di tutto, a capire, a conoscere e conoscersi. A pensare bene e se si pensa bene si agisce bene.
Lo sport, non quello inteso come indiscusso benessere fisico o come gioco, dunque momento di svago, piuttosto quello inteso nel suo senso estremo, quello che sfocia nella violenza, quello immeritatamente ricco per le tasche e povero per le menti, non fa niente di tutto questo. Per quanto si possa esserne fanatici, ma in fondo, fanatici di cosa? In ‘questo’ sport dov’è poi quella spinta interiore che ti fa applaudire per la genialità, per l’eleganza di una mente che arricchisce al confronto?
Eppure un paese che frigna sulla sua povertà, sulla sua crisi, ‘questo’ sport lo finanzia eccome, anzi, lo strapaga.
Scelte, dei tisici di soldi. Ma tutto questo, poi, per assistere, ieri, ad uno dei più marci dei suoi frutti.
Callimaco creò una nuova forma di pensiero, una vita svincolata dalla politica e dal sociale. Viveva d’amore.
Noi ci svincoliamo da ‘questo’ sport.
[la Redazione di Artemente Notizie]