Dread Scott: dalla lotta al razzismo, all’indignazione di George W. Bush
Dread Scott è un performance artist americano. Nato nel 1965 si è formato alla School of the Art Institute of Chicago e presso il Whitney Museum of American Art. Dal 1989 in poi, ha iniziato a produrre opere artistiche e performance che hanno avuto una certa risonanza negli Stati Uniti e non solo.
Alla base dell’arte di Dread Scott c’è la volontà di “creare arte rivoluzionaria per spingere la storia oltre” (“make revolutionary art to propel history forward”) e tale intenzione viene perseguita evidenziando l’eco che alcuni momenti storici avrebbero dovuto avere ma che purtroppo non hanno avuto – specialmente nel caso del razzismo, tema fondamentale.
Che il razzismo non sia ancora stato sconfitto è un tema caro all’artista, lo si nota già dal suo nome d’arte, un chiaro richiamo a Dred Scott, uno schiavo che ha combattuto a lungo per provare a liberarsi dai suoi padroni. Il suddetto argomento è palesemente in discussione in lavori come “I Am Not a Man”, 2009, durante il quale l’artista passeggiò vestito di tutto punto per le strade di Harlem, New York, reggendo un cartello con su scritto “I Am Not a Man”.
La frase è un riferimento ai cartelli esposti durante lo sciopero a favore dei diritti civili delle persone di colore che si svolse a Memphis nel 1968 sui quali vi era scritto “I Am a Man”. La negazione della frase che si nota nella performance intende sottolineare come in America il razzismo sia tutt’altro che scomparso.
L’opera che ha dato più notorietà a Dread Scott, tuttavia, rimane uno dei suoi primi lavori, datato 1988: “What Is The Proper Way to Desplay a US Flag?” (“Qual è il modo esatto di mostrare una bandiera degli Stati Uniti?”). L’opera prevedeva una partecipazione massiccia da parte del pubblico. I partecipanti erano chiamati a osservare dei fotomontaggi in cui vi erano le varie “proposte” su come poter mostrare una bandiera americana – inclusi dei sud-coreani intenti a bruciarla – per poi fornire la propria opinione sul tema, per iscritto. Sul sito ufficiale di Dread Scott è possibile leggere tutt’ora alcune risposte. Insieme all’ira di buona parte del pubblico, l’artista ha suscitato anche l’indignazione dell’allora presidente Bush.
[di Ambra Benvenuto]