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Articolo di MAGDALENA SANGES
Una volta scesi dalla RER, il treno che collega il centro di Parigi a Versailles, basta svoltare l’angolo per trovarsi immersi in un’altra epoca.
Davanti a noi l’imponente Château de Versailles, voluto dal Luigi XIV, meglio noto semplicemente come il Re Sole.
Il castello è sontuoso, sembra quasi infinito. Fu in effetti costruito per poter ospitare tutta la corte, nonché la servitù.
Il piano di Luigi XIV era pressoché perfetto, perché grazie alla costruzione dell’immensa dimora poteva mantenere il controllo su tutti i nobili della corte, evitando così che essi si alleassero coi contadini delle loro proprietà rivoltandosi contro il sovrano.
Il Seicento, si sa, fu un’epoca di sfarzo, di consumo. A causa delle guerre circolava molto denaro, peccato che esso circolasse solo tra la nobiltà e il clero. C’era infatti una differenza abissale tra le condizioni del popolo e quelle del re e la sua corte.
Il Re Sole amava le feste, i balli, i banchetti e Versailles si rivelò essere il luogo ideale per realizzare tutto questo.
Il castello è naturalmente anche dotato di uno splendido ed interminabile giardino con tante fontane.
Una delle cose che il re più amava erano i jeux d’eau, i giochi d’acqua realizzati con sottofondo musicale.
Ancora oggi nei fine settimana ed in altre particolari date è possibile assistere allo spettacolo delle Grandes Eaux Musicales.
In queste giornate le fontane non solo vengono accese, ma il loro flusso viene accompagnato da un’accurata scelta di musiche classiche.
È in questi momenti che passeggiare per i giardini della reggia di Versailles ci fa sognare ad occhi aperti.
Sembra davvero di essere in una delle scene del film di Randall Wallace, “La maschera di ferro”, che così magistralmente mostra la bellezza e la ricchezza del Re Sole.
In ogni zona del parco si possono ascoltare determinate melodie tratte da opere di Jean-Baptiste Lully, Jean-Philippe Rameau, Estienne Moulinié e Michel Corrette, tutti compositori vissuti ovviamente tra i due secoli di splendore che la Francia ha vissuto sotto il regno di Luigi XIV.
Anche i più piccoli bacini vengono animati realizzando splendide coreografie tra getti d’acqua e musica.
La fontana che in assoluto accoglie più visitatori durante le Grands eaux musicales è sicuramente Le Bassin de Naptune, in cui si trova una splendida statua del dio Nettuno.
Un enorme prato fa da platea alle centinaia di persone che ogni giorno vanno ad assistere allo spettacolo e, quando la fontana viene aperta ed incomincia la musica, ecco che tutto si ferma. Tutti diventano improvvisamente silenziosi, come se stessero guardando una pièce teatrale.
La maestosità del Bassin de Neptune ricorda un pò l’altrettanto magnifica Fontana dell’Esedra, i cui giochi d’acqua sono ammirabili a Napoli, all’interno della Mostra d’Oltremare (LEGGI Fontana dell’Esedra).
In effetti non c’è bisogno di arrivare a Parigi per godere di tanta magnificenza. La Reggia di Caserta ad esempio non ha nulla da invidiare al castello di Versailles..
Oltre ad avere anch’essa numerose fontane le cui sculture sono ispirate alla mitologia greca, possiede un’immensa e spettacolare cascata.
La Grande Cascata si impone infatti su tutto il giardino ed è una delle principali attrazioni per i visitatori.
Non è sbagliato affermare infatti che la struttura delle due dimore reali è davvero molto simile. Carlo di Borbone volle esplicitamente avere un castello che non fosse inferiore a quello del re di Francia, emblema di ricchezza e potere.
Italia e Francia hanno una storia ed una cultura per certi versi molto simili. Sono due Paesi davvero vicini sotto tanti aspetti dato il loro grande patrimonio artistico-culturale ed è per questo che hanno spesso giocato ad ‘imitarsi’.
La ricchezza di entrambe le nazioni è però inimitabile e va scoperta pian piano un giorno dopo l’altro.
[di Magdalena Sanges]