L’orchestra elettroacustica officina arti soniche – OEOAS – alla sua prima trasferta pugliese
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
L’orchestra elettroacustica officina arti soniche – d’ora in poi, OEOAS – conduce da poco meno di un lustro una febbrile attività di ricerca e sperimentazione nella disciplina del suono. Nata presso la classe di musica elettronica del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli per iniziativa del M° Elio Martusciello, rappresenta una fertile esperienza di condivisione umana prima che artistico-musicale. La pratica della conduction – che ne è alla base – traduce questa idea di musica di insieme nelle intenzioni dei musicisti chiamati a prender parte di un ambizioso progetto degnamente autonomo.
Dopo diverse apparizioni in Campania in diversi contesti, nell’ultimo anno l’attività dell’OEOAS è stata incrementata grazie alle forze messe in campo in completa sinergia con alcuni spazi liberati della città di Napoli come l’asilo filangieri – laddove l’OEOAS è stata diretta da Alvin Curran – e lo scugnizzo liberato – ospite dello ue festival di aprile prima dell’apertura al concerto degli Zu lo scorso 27 giugno. In perfetta comunione alla sua logica di disseminazione musicale, grazie agli incredibili sforzi degli ideatori del festival Verso Sud che si tiene presso il centro storico di Corato, in provincia di Bari. L’OEOAS sbarca in Puglia per il concerto conclusivo previsto per domenica 16 settembre: 60 musicisti sono chiamati a rispondere alle indicazioni di Elio Martusciello, che riscende in campo in veste di conductor dopo più di un anno.
È il contesto di verso sud festival ad ospitare l’intervento dell’OEOAS, in aperta continuità con l’obiettivo della manifestazione volta a garantire l’arte pubblica, la poesia e le arti performative a partire dai centri storici, dalle periferie e dai luoghi sacri. Il tema di quest’anno è la cura, intesa come atto di responsabilità nei confronti dell’ambiente e della comunità. Cura contiene anche la voce dell’avverbio interrogativo cur, a porsi la giusta domanda al fine di dischiudere la curiosità. L’OEOAS è chiamata ad una prova ardua, quella di muoversi negli spazi di un centro storico, disperdersi tra i luoghi della memoria pur di manifestare la memoria di una idea musicale in piena contraddizione con la cultura del suono ripetuto; si tratta di una azione da fare con una certa forza.
Si tratta di un concerto unico a partire dalla spontaneità della stessa forma in cui si tiene: per la prima volta in puglia, l’OEOAS mira a tenere compatto il fronte dei musicisti d’avanguardia del sud Italia, alla ricerca di un dialogo dei luoghi che possa rimettere in campo il tema della cura della propria identità, necessariamente migrante.
[Antonio Mastrogiacomo]