La Nave più bella del mondo ritorna a viaggiare, per l’occasione offre visite e mostre d’arte a bordo
Articolo di FRANCESCA LOMASTO
In occasione del suo 85° anniversario, e dopo una lunga serie di lavori di restauro, la Nave Scuola Amerigo Vespucci, conosciuta come “la nave più bella del mondo”, torna a spiegare le vele salpando da porto in porto per permettere al pubblico di visitarla, di scoprire le numerose innovazioni e di prendere parte alle mostre presenti a bordo. Il lungo tour della Nave ha avuto inizio il 27 aprile da La Spezia, per toccare Cagliari, Corigliano, Bari, Trieste, Venezia, Ancona, Dubrovnik, Mesina, Trapani, Genova.
È attraccata il 29 giugno nel Golfo di Napoli. Ormeggiata e aperta al pubblico per i successivi tre giorni, riparte il 2 luglio alla volta di Livorno, salutata da un’uscita in mare cui partecipano ospiti e autorità accompagnati da vele d’epoca.
Moltissime le persone accorse a visitarla, ognuno associando a essa qualcosa di diverso: c’è chi ricorda con nostalgia il proprio passato nella marina e chi è spinto dalla curiosità per una nave che ha un forte potere nell’immaginario collettivo. È difficile non chiedersi come fosse navigarci ottantacinque anni fa. La fantasia corre a un passato non troppo lontano ed è quasi straniante notare poi i marinai presenti a bordo, rendersi conto che a un passato pregno di esperienze si affianca un presente attivo e vitale. Negli ultimi anni, infatti, l’Amerigo Vespucci è ancora di più l’ambasciatrice dell’arte e dell’ingegneria italiana sul mare, si ricorda ad esempio l’importante ruolo avuto nelle Olimpiadi del 2004 ad Atene.
Generazioni di cadetti vi sono addestrate dal 1931, anno in cui fu varata per la prima volta. La nave ha in realtà due anime: Sono ancora attivi gli antichi timoni e ogni particolare, a prima vista, sembra essere identico a quello originario. In ossequio alla tradizione, le cime sono ancora tutte in materiale vegetale, le ventisei vele in tela olona, le manovre, fra cui l’avvolgimento delle cime, sono tutt’oggi eseguite a mano e l’imbarco e lo sbarco degli ufficiali sono eseguiti con gli onori al barcarizzo. Anche le riparazioni alle vele avvengono manualmente. All’interno l’imbarcazione presenta invece i più moderni sistemi tecnologici, a partire dai motori Diesel e da quello elettrico asincrono che offre un alto rendimento e un basso consumo, rispettando l’aspetto ecologico.
Da quest’anno sulla nave sono imbarcati anche i marinai oltre agli allievi ufficiali. L’idea è di un’esperienza comune basata non sui gradi ma sullo spirito del navigare, sulla passione che accomuna tutti coloro che scelgono questa vita; l’Amerigo Vespucci è «una palestra lavorativa e di vita», come afferma il tenente di Vascello Umberto Castronovo.
Grande rappresentante dell’eterna silenziosa (storico nome della marina) è considerata non solo un orgoglio nazionale ma spicca anche fra le imbarcazioni a vela delle altre marine militari. Citando il tenente Castronovo: «l’Amerigo Vespucci si distingue dalle altre per l’impegno voluto, la passione e la cura quotidiana e soprattutto artigianale che ogni marinaio, ogni nocchiere, pone in essa».
[di Francesca Lomasto]