Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in scena presso la Fondazione FOQUS
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Michelangelo Pistoletto resta uno dei più importanti artisti italiani viventi: i suoi gesti hanno radicalmente ridefinito l’idea di arte e la contemporaneità ha guadagnato spazio d’azione anche a partire dall’esperienza dell’arte povera, corrente nata per intuizione di Germano Celant giusto 50 anni fa.
L’artista biellese realizzerà una nuova versione della sua opera Terzo Paradiso – opera collettiva e partecipata presentata alla Biennale del 2005 e già attiva in diverse città quali Parigi, Bruxelles, Ginevra – presso i cortili della fondazione FOQUS. Una volta conclusa, l’opera sarà esposta in modo permanente accanto ai lavori già svolti da Mimmo Paladino per il Natale 2016 e da Umberto Manzo nel marzo scorso.
Dal 12 dicembre il cortile della fondazione sita in via Portacarrese a Montecalvario ospita uno specchio dalle imponenti dimensioni – 3,60 x 2,40 mt – sul quale una sorta di litofania inscrive il simbolo dell’infinito, segno distintivo dell’artista. La forte proiezione relazionale dell’opera di Pistoletto risiede nella partecipazione di chiunque voglia scrivere o lasciare la sua firma con dei pennarelli indelebili. Proprio per questo motivo fino al 21 dicembre le porte della fondazione restano aperte permettendo ai cittadini di lasciare il proprio segno, mentre un progetto multimediale di documentazione quotidiana dell’avanzamento dei lavori è curato dagli studenti dell’accademia di Belle Arti di Napoli.
Durante la sua realizzazione – quindi nella fase di scrittura partecipata – lo specchio viene posto di fronte all’ingresso della fondazione, rivolto verso i quartieri spagnoli al fine di riflettere la vita quotidiana che troverà traduzione nella scrittura della superficie.
L’inaugurazione dell’opera si terrà il 21 dicembre alle ore 18: saranno presenti il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il curatore della mostra Eduardo Cycelin e le istituzioni ed enti che sostengono la fondazione e il centro Argo, mentre sarà lo stesso Pistoletto a togliere dallo specchio la sagoma adesiva, svelando il simbolo del Terzo paradiso grazie alle scritte dei cittadini intervenuti.
[Antonio Mastrogiacomo]