Una mostra celebra l’incontro tra una popolazione ed una città: Pompei e i Greci
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Pompei e i Greci rappresenta l’occasione per raccontare di un incontro tra i più fertili della storia della cultura occidentale, quello tra la città italica di Pompei e le sue irradiazioni nel Mediterraneo, fatte di frequenti contatti con le culture del Mare Nostrum.
Si tratta di un’alternativa alla solita visita fatta di guide turistiche e monumenti di prestigio, in grado di mettere insieme tracce diverse di artigiani ed architetti passando per i diversi stili sedimentati nei reperti e soffermandosi su qualsiasi documento attesti la presenza di un passato: oggetti antichi e iscrizioni sulle mura cittadine permettono infatti di mettere a fuoco le diverse e tante anime di una città fatta di identità temporanee ed instabili. L’esposizione Pompei e i Greci conta 600 reperti tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici e sculture che sono state raccolti da diversi centri magnogreci quali Pompei, Stabia, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia mentre vengono riportate finanche delle iscrizioni nelle diverse lingue allora diffuse quali il greco, l’etrusco e il paleoitalico, oltre a preziosi argenti e raffinate sculture greche nella loro riproduzione di età romana.
La mostra Pompei e i Greci è il frutto di un lavoro di ricerca di lunga durata che ha il merito di focalizzare l’attenzione su oggetti di uso comune in grado di rileggere le biografie dei luoghi e dei monumenti considerati. L’allestimento espositivo occupa gli spazi della Palestra Grande di Pompei e ha di mira un pubblico eterogeneo che possa recepire il fascino di un racconto storico non lineare, multicentrico e composto da linguaggi stratificati che possano rendere conto della raccontabilità del mediterraneo. L’operazione assume una certa urgenza se pensiamo infatti al contemporaneo che ci circonda, col suo dinamismo fatto di migrazioni e conflitti, incontri e scontri di culture.
La mostra Pompei e i Greci, fruibile ancora fino al 27 novembre 2017, curata dal Direttore generale di Pompei Massimo Osanna e da Carlo Rescigno (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), è promossa dalla Soprintendenza Pompei con l’organizzazione di Electa.
[Antonio Mastrogiacomo]