Il progetto artistico-fotografico di Fabrizio Grossi e Antonio Palladino fa il giro della città – i Mille volti di Napoli
Passeggiando per le vie di Napoli, in questi giorni si rischia di essere fermati da due fotografi con la richiesta di posare per loro in uno scatto fotografico, si tratta del progetto “I mille volti di Napoli”. L’iniziativa è volta a fornire una testimonianza inedita della città di Napoli e dei suoi cittadini o turisti.
Persone comuni o particolari, di corsa verso il proprio lavoro o serene nel bel mezzo di una passeggiata o magari dirette a fare la spesa, tutti potenzialmente sono i protagonisti dei “mille” scatti la cui idea nasce nella mente del fotografo Fabrizio Grossi nel febbraio di quest’anno, ma viene realizzata solo lo scorso mese grazie all’appoggio entusiasta del collega Antonio Palladino, il quale, dopo aver ascoltato la descrizione del progetto, ha insistito affinché divenisse realtà. «Quindi il merito, l’impegno e i frutti raccolti sono di entrambi in parti uguali, motivo per cui abbiamo deciso di non firmare gli scatti», raccontano i fotografi, «Si dice spesso “Napoli è bellissima, sono i Napoletani che la rovinano”. Be’, noi vorremmo raccontare in maniera del tutto imparziale la nostra città, attraverso “questi Napoletani” e non solo, dato che nel nostro progetto sono incluse tutte le persone che “transitano” sul territorio…», continuano.
Ciò che i due ragazzi stanno realizzando non è solo un progetto artistico ma una vera e propria scoperta, riscoperta e infine racconto di una realtà fatta di influenza reciproca, tra città e persone: «la relazione tra l’ambiente e chi lo abita è uno degli aspetti che vogliamo raccontare. Una delle premesse dell’evoluzione è la stretta relazione tra l’ambiente e chi lo abita e Napoli, una città dai così forti contrasti, non poteva essere da meno. All’inizio della nostra avventura credevamo ci fosse semplicemente una forte influenza di Napoli sui suoi abitanti, ma i risultati sono andati ben oltre le nostre aspettative», spiegano Grossi e Palladino.
Alla scoperta di Napoli e dei napoletani (e non) i due fotografi si lasciano sorprendere dalle molteplici sfumature che incontrano: «Stiamo camminando molto per le strade di Napoli, riscoprendo posti dimenticati, attraversando i vari quartieri, e quello che ci colpisce di più è come si possa fare un giro del mondo rimanendo in una sola città. Sebbene ci sia una notevole eterogeneità, la cosa impressionante è che in tutti ritroviamo lo stesso sorriso, quello che ha dato spunto a film, poesie, romanzi. Una caratteristica ereditata da una città che, nonostante le sue numerose problematiche, riesce a sfoggiare la sua oramai rinomata allegria in ogni occasione», spiegano. Sorrisi, ispirazione, arte, cultura e tradizione, ma soprattutto cordialità e voglia di partecipare a qualcosa che valorizza il “bello”, le persone fermate in strada dai due fotografi sembrano ben disposte a prestare il proprio volto: «di reazioni negative non ne abbiamo avute – raccontano i due artisti– e i rifiuti si contano sulle dita di una mano, anzi, due persone ci hanno addirittura chiesto di essere fotografate. La risposta è stata estremamente positiva: siamo stati intrattenuti in conversazioni, ci hanno regalato un “cuoppo di frittura”, un cornetto porta fortuna, due calici di prosecco… e abbiamo appena iniziato! Tra le reazioni più divertenti forse quella di un ragazzo che, mentre gli spiegavamo dove sarebbe stata pubblicata la sua foto, ci ha interrotto dicendo “non c’è bisogno che la vado a guardare, tanto lo so come sono fatto”».
Un progetto che ben si presta, dunque, ad uno spirito tutto partenopeo, difatti Napoli non è nuova ad iniziative del genere, tutte di gran successo, l’ultima istallazione che ha visto protagonisti i volti dei partenopei si è tenuta questa estate sul lungo mare Caracciolo tappezzato di ritratti, sebbene la mostra di street art partisse da presupposti e avesse fini differenti dal progetto “i mille volti di Napoli”. Spirito partenopeo che riecheggia anche nella stessa parola “mille”, «Questo numero –spiegano Grossi e Palladino- in svariati ambiti, è stato più volte associato a Napoli. Inizialmente “mille” stava a significare “tanti”, come un po’ tutti i Napoletani (Pino Daniele compreso) fanno, poi abbiamo cominciato a pensare che potesse essere anche un obiettivo da raggiungere. Ora, coinvolti più di quanto potessimo immaginare, iniziamo a vederlo come la prima tappa».
L’iniziativa ambisce a raccontare Napoli in maniera differente ed anche, perché no, ad essere protagonista di un’esposizione artistica capace di perseguire l’intento della sua idea fondante, ovvero «un modo per prendere coscienza della propria città e della sua gamma cromatica».
[di Tonia Pisano]