L’artista veneziano Francesco Candeloro in dialogo con le opere del MANN
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Fruibile fino all’8 gennaio 2018, la personale dell’artista veneziano Francesco Candeloro – a cura di Valentina Rippa – abita temporaneamente alcune sale di un museo archeologico nazionale di Napoli sempre più in dialogo con la contemporaneità. Infatti, sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, “Proiezioni”(oltre il tempo) presenta degli interventi in grado di mettere in risalto gli spazi espositivi del museo potenziando la rete di significati delle opere esposte.
L’artista Candeloro opera mediando tra i campi della scultura e della pittura impiegando la luce come motivo di relazione col tempo di cui è fatta l’opera. La scelta di lavorare con il plexiglass riflette infatti l’esigenza del fare esperienza del tempo di cui l’opera è intessuta, col visitatore che diventa partecipe e motore della fruizione artistica.
La disposizione delle opere di Candeloro riscrive il percorso museale in modo sostanziale pur lasciando immutato il clima di contemplazione che si respira nel percorrere le diverse sale, facendo opera di traduzione delle immagini di città negli spazi del museo. Il lavoro di Candeloro si focalizza infatti su questo costitutivo aspetto della modernità che ritrova nella dimensione della città il suo tratto da indagare.
La città viene ad esempio impiegata come linea se declinata nello skyline di Beirut il cui andamento muove i contorni del grande occhio di neon colorati che racchiude il toro farnese consegnando allo spettatore un diverso colpo d’occhio che si modifica nella distanza dello spettatore dall’opera. Altri interventi sono disseminati per le ampie sale del piano terra dell’edificio, nell’atrio e nelle sale che ospitano la Collezione Farnese, dove viene proposto un gioco di rimandi tra il passato e il contemporaneo. Si tratta di operazioni che giocano molto sul conflitto tra esterno ed interno del museo, in un rimando continuo e costante tra la luce di fuori e il suo intervento di modifica degli spazi interni. Questa volontà è evidente nella grande texture cromatica affidata al plexiglass che riscrive una finestra della facciata del museo archeologico, Nella luce nel tempo.
“Proiezioni” (Oltre il tempo) resterà aperta al pubblico tutti i giorni, escluso il martedì, fino all’8 gennaio 2018.
[Antonio Mastrogiacomo]