Tema dell’edizione sarà l’arte non come auto referenzialità, ma come mezzo per l’edificazione della collettività e degli individui.
Il “neoumanesimo”, questo il tema presentato nella prima conferenza stampa della 57esima Biennale Arte di Venezia, prevista dal 13 maggio al 26 novembre 2017. Un tema ambizioso e originale di cui la curatrice, Christine Macel, parigina storica dell’arte e ispettore della creazione artistica del Ministero della Cultura francese, sarà responsabile e garante sul piano delle competenze, dei contenuti e degli stimoli profusi. L’assunto generale di questa edizione sarà quello che quando si mette l’arte al centro anche la società rifiorisce in tutti gli altri suoi ambiti, così fu, secondo chi organizza, nel quattrocento e durante il rinascimento. Tanti gli artisti che parteciperanno e che verranno da tutto il mondo in maggioranza giovani e donne, una scelta che ha inteso sottolineare l’idea di ricostruzione sociale e di confronto su pratiche, forme ed espressività che si leghino a tale tema.
Prime voci critiche già accompagnano il modo in cui il tema è stato presentato. Parlare di centralità dell’arte per ricostruire la società è per molti versi unilaterale per molti che non vedono come nel quattrocento sia stata l’arte a far nascere la borghesia e lo sviluppo economico che quegli anni produssero. Un po’ di lotta, quindi, su temi d’impostazione ideologica e un fuoco ardente di scambi e scritti incrociati sta già animando la biennale 2017, che si preannuncia sicuramente scoppiettante e stimolante per chi potrà permettersi di seguirla e parteciparvi.
[di Marco Coppola]