Arte e medicina unite in un unico scopo: essere al servizio della salute.
FOTO GALLERY, clicca per ingrandire
Articolo di AMBRA BENVENUTO
“Quando l’arte serviva a curare. Gli erbari tra scienza e arte” è il titolo della mostra che celebra l’apporto dell’arte alla medicina.
L’esposizione è fruibile fino al 15 marzo 2015 presso il Museo Diocesano San Matteo, Salerno, la scelta della location non è un caso: oltre ad ospitare la più importante raccolta di tavolette eburnee del Medioevo cristiano, è l’ultima sede della Scuola Medica Salernitana. La rassegna nasce dalla collaborazione con l’Aboca Museum di Arezzo il quale, unico nel suo genere, tramanda da sempre la storia del millenario rapporto tra l’uomo e le piante.
LA MOSTRA – L’esposizione offre al visitatore vari percorsi guidandolo alla scoperta dell’antica tradizione erboristica. In grandi vetrine sono presenti rari erbari a stampa, sfogliandoli è possibile scoprire il percorso evolutivo (dal ‘500 ai giorni nostri) del sapere naturalistico-scientifico. Gli antichi libri, con le loro colorate e dettagliate illustrazioni, rivelano essere dei veri e propri capolavori di iconografia botanica. I disegni mostrano come lo scienziato dell’epoca fosse al tempo stesso anche un artista capace di sottolineare la straordinarietà e la bellezza delle piante officinali. Oltretutto, tramite la rappresentazione ‘a regola d’arte’ delle erbe diveniva agevole divulgarne le proprietà benefiche e soprattutto riconoscerle e non confonderle.
La ‘passeggiata’ tra arte e natura prosegue tra inebrianti aromi naturali, è possibile annusare e toccare moltissime piante essiccate poste in piccoli piatti e in grandi sacchi disposti lungo la sala. In esposizione anche tanti strumenti utilizzati all’epoca per trattare le erbe, piccole bilance, mortai, crogiuoli, vasi, brocche, e le ricette proposte da Trotula De’ Ruggiero, medico italiano dell’XI secolo, che ha tramandato ricette sperimentabili ancora oggi.
La mostra fin dal suo inizio ha registrato un notevole successo di pubblico. Come evidenziano alcuni visitatori: «Una prima nota positiva è da riscontrare in una mostra accessibile davvero a tutti», il biglietto d’ingresso costa infatti solo 2 €, con possibilità di riduzione a 1 € per gli studenti , inoltre «È bene affrontare il tema dell’arte come cura. Il titolo della mostra rende poca giustizia al grande potere che ha l’arte sull’uomo. L’arte è sempre servita e serve tutt’ora a curare: al di là del legame con la medicina, nel momento in cui un artista crea sta già avvenendo quella ‘cura’ per l’anima che solo l’arte sa ‘somministrare’».
Prescindendo dalle proprietà curative, la natura è sempre stata tra i soggetti privilegiati dall’arte: è presente in rilievi e dipinti egiziani e orientali; nel Medioevo ha la sua importanza nella rappresentazione di episodi religiosi; tra XVI e XVII secolo fiorisce definitivamente in un genere a sé stante, lo Stilleven dei Paesi Basi.
[di Ambra Benvenuto]