“Essere o non essere?” recitava l’Amleto di Shakespeare: il drammatico quesito viene posto sin troppo spesso nella società odierna, alcune volte per motivi futili, altre volte per questioni di carattere internazionale.
Il dilemma che ha attanagliato, in questi giorni, i responsabili organizzativi dell’Expo di Milano 2015 riguarda la presenza dei Bronzi di Riace all’interno dell’area espositiva dedicata alle bellezze artistiche e culturali del Bel Paese: il prestigio delle due statue di provenienza greca, recuperate dal mare solo nel 1972 ed ospitate attualmente all’interno del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, è indiscusso.
A volere il trasferimento delle due statue a Milano è Vittorio Sgarbi, ambasciatore della Cultura in occasione dell’esposizione universale, con l’appoggio di Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia: entrambi ritengono che l’Expo rappresenti una vetrina troppo importante per non garantire la visibilità ai turisti delle opere d’arte migliori che l’Italia possiede.
Secondo il noto critico d’arte, il trasporto dei Bronzi è possibile, senza che le statue antiche possano subire danni: l’idea iniziale era di costruire un treno apposito per il trasporto dei due reperti, in modo tale da assicurarsi tempestivamente le opere. La richiesta è stata ufficializzata con una lettera al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il quale afferma senza esitazione, «Ho risposto che bisogna prima valutare se sono trasportabili o no».
Presa di posizione chiara e decisa del Ministro secondo l’opinione pubblica, intanto la diatriba tra intellettuali e appassionati d’arte d’Italia si accende: è giusto sottoporre le due statue bronzee ad un trasporto così delicato, opere che sono state datate intorno al V secolo a. C.?
Nonostante la “veneranda età” dei Bronzi, il loro stato conservativo, sino ad ora considerato eccellente, è stato messo a dura prova dalla presenza di micro lesioni che potrebbero compromettere l’integrità dei due reperti: ad affermarlo è la soprintendente della Regione Calabria per i Beni Archeologici,la Dott.ssa Simonetta Bonomi.
In queste condizioni, una possibile acquisizione temporanea dei Bronzi di Riace risulta piena d’ostacoli: la fiera universale che si appresta ad ospitare Milano nel 2015 è sì importante per tutta l’Italia, tuttavia non a rischio di danneggiare il patrimonio culturale che, con tanta fatica, gli esperti del settore cercano di tutelare da anni.
Un altro possibile aspetto negativo della faccenda potrebbe scaturire da un calo d’interesse da parte dei turisti per le bellezze archeologiche calabresi: la privazione temporanea di due statue così note in tutto il mondo, potrebbe risultare una mossa azzardata per un museo italiano, il quale incrementa il proprio fatturato anche grazie alla presenza dei Bronzi di Riace.
Indipendentemente da dove si fermerà l’ago della bilancia per stabilire chi ha ragione e chi torto in merito ad una questione così importante per il futuro culturale del nostro Paese, bisognerà sempre dare la priorità alla salvaguardia delle nostre bellezze artistiche, siano esse destinate ad essere esposte in un’ importante vetrina oppure no.
[di Veronica Bisconti]