L’artista Rhamely ricama il suo intreccio con il campo di esperienza visuale
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Rhamely è una artista campana dedita alla ricerca nel campo del visuale.
Sono nata nel 1988 sotto il segno dei pesci nel mare della costiera sorrentina, mi piace presentarmi così. Mai senza vertigini è il mio credo, infatti la tormentata ricerca di espressione è sempre stata evidente sin da piccola e ricca di esperienze. Frequentare il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti mi ha permesso l’utilizzo di diverse forme espressive sostitutive alla pittura e al disegno, quali video e installazioni. E soprattutto mi ha fatto riavvicinare alla fotografia.
Il percorso di Rhamely nasce quindi dall’intreccio di diverse discipline che si danno appuntamento nell’inestricabile campo della ricerca visuale.
Tutto mi ha insegnato qualcosa, tutto ha messo in moto le mie ricerche e portato ad essere quella che sono. Mi sono diplomata con il progetto artistico “Diario Visuale” che ho esposto poi in una personale fotografica a Napoli con il patrocinio del Comune. Le mie foto sono state pubblicate su riviste cartacee in Francia e in Canada.
Ed è anche costellato di successi e soddisfazioni:
Ho vinto da esordiente la sezione fotografia a Paratissima Napoli. Ho partecipato alla collettiva di artisti napoletani “Rotta su Napoli” esponendo una serie di foto On The Road a Castel dell’Ovo. Da gennaio 2018 ho il mio sito web in cui scrivo, raccolgo, mostro i miei lavori fotografici e i progetti artistici: www.rhamely.com
Dopo questa piccola premessa di stampo artistico-biografico la stessa artista Rhamely racconta alcune tappe del suo percorso:
Dalla mia memoria e dai racconti di famiglia, sono stata sin da piccola creativa e intraprendente: una bambina, dicono, con senso pratico e inventivo ma anche pasticciona, nel senso che avevo sempre le mani impasticciate di colori, gessetti, colla, farina, argilla, acrilici, qualsiasi materia doveva passare tra le mie mani. Per esempio, un episodio che ricordo bene è del pomeriggio in cui ho disegnato sulle pareti della mia stanza con i pastelli a cera. Faccio coincidere questo momento con la scoperta della passione per la pittura, che sfocerà poi in tele, acrilici, olii e l’Accademia di Belle Arti. Ricordo poi le scatole di matite e i fogli e i quaderni che mi regalavano i parenti. Li riempivo scrivendo storie che illustravo e che poi leggevo alla mia sorellina. Faccio coincidere questi momenti con la passione e il mio bisogno di scrivere, che darà vita alla raccolta di poesie “Sogni di Plastica” pubblicate nel 2012 da BookSprintEdizioni.
Eppure le radici restano la famiglia:
Mamma e papà sono stati il pane quotidiano di creatività e manualità. Mamma con taglio, cucito, acquarelli e découpage, papà con la fotografia, quando mi portava in giro in auto a guardare i tramonti e sognare, insegnandomi a racchiudere i ricordi in uno sguardo e in uno scatto. Se oggi sono fotografa devo questa sensibilità soprattutto a lui.
La scelta del dispositivo diventa funzionale alla esponibilità dell’opera; di questo Rhamely è ben consapevole:
Oggi, dopo diversi anni dedicati alla pittura, utilizzo la fotografia come espressione artistica: con amore, per passione e anche per lavoro. Ma non ho mai messo da parte la scrittura. Ho un piccolo spazio sulla piattaforma web Medium in cui raccolgo pensieri: https://medium.com/@rhamely
Scatto storie, coltivo modi personali per raccontarle, scrivo nella mia biografia sui social. Ed è così, ogni immagine è per me viaggio e racconto delle tante emozioni che ho dentro quando guardo il mondo. La scrittura è un atto di salvataggio e ancoraggio verso me stessa al di fuori, nel mondo. Quando fotografo ciò che vedo, fotografo me stessa. C’è sempre qualcosa di me, e per me stessa, in quello che faccio.
In ultima battuta, un piccolo riferimento alle diverse situazioni che vedono impegnata Rhamely.
Lavoro come fotografa freelance e questo mi sta dando modo di ricevere e scambiare emozioni con tante persone e di mettermi in gioco nel rispondere a bisogni diversi. Ritengo di avere un ruolo molto importante nella vita di chi sceglie di affidare a me il reportage di un giorno importante che sia un matrimonio, una prima o nuova nascita, gli occhi di un figlio, un compleanno, o chi decide di regalarsi un ritratto, chi si lascia guardare e mi mostra la sua vita. Sono momenti importanti per chi sceglie di ricordarli e meritano tutta la mia attenzione e la passione nel raccontarli come meritano.
Ho inoltre scoperto il mondo della danza e del balletto a me sconosciuti. Mi ha affascinato sin da subito: scattare con la musica è molto divertente.
E poi tutto mi lascia sensazioni che stimolano la mia ricerca artistica che non smetto mai. Un progetto personale in corso è dedicato al mondo delle istantanee. Sto realizzando una raccolta di diario/Polaroid scattate in giro con diverse luci, soggetti e situazioni.
[Antonio Mastrogiacomo]