“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana… e la razza umana è piena di passione… la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”, recitava Robin Williams in “L’attimo fuggente”, lui, un artista impareggiabile che ha fatto della sua vita davvero un’opera d’arte per sé e per milioni di persone, è scomparso lunedì 11 agosto a 63 anni.
Circa le cause della fine di un infinito genio si è parlato di depressione, si è parlato di suicidio, si è parlato di morte per asfissia, ma forse il perché è che “A nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via”, affermava nelle vesti di Jack Charles Powell.
CI HA INSEGNATO AD ESISTERE – Attore di formazione teatrale, Robin Williams ha recitato in pellicole di notevole successo alcune delle quali gli hanno valso prestigiosi riconoscimenti come il Premio Oscar; attraverso gli eclettici personaggi, talvolta drammatici, commoventi, profondissimi, talvolta comici, bizzarri, divertentissimi, ci ha insegnato a ‘pensare’, e non c’è niente che ci rende più ‘vivi’ e più ‘eroi’, ci ha insegnato ad ‘esistere’. Ci ha educato che “le parole e le idee possono cambiare il mondo”, ci ha stimolato “la voglia di combattere, di cercare, di trovare, di andate più in là dell’orizzonte”, ci ha esortato a cogliere l’attimo fuggente o ad individuare ed inseguire il nostro “pensiero felice”.
Ha dato il suo espressivo volto a scene che sono entrate nell’immaginario collettivo alla maniera dei miti, della storia: come il “Carpe diem” di John Keating, quel professore che solo i più audaci avrebbero potuto chiamare”Capitano” e che ci ha reso tutti fanatici; “Nano nano, la tua mano“, il saluto dello strambo alieno umanoide Monk arrivato sulla terra dal pianeta Ork a bordo di un’astronave a forma di uovo; le rocambolesche e spassose gaffe di un padre disposto a tutto per essere presente nella vita dei suoi figli, anche travestirsi da vulcanica tata; l’inventiva di un medico che con un naso rosso ricavato da un enteroclisma crea la “terapia del sorriso”; l’incondizionato e viscerale amore per il ‘sentire’ umano di un robot che arriva a morire pur di poter scoprire e provare sentimenti, e ci riesce: “Puoi perdere te stesso. Tutto. Ogni limite. Ogni tempo. Che due corpi si mischino al punto di non sapere più chi è chi o che cosa. E giusto quando la dolce confusione è così intensa che pensi di dover morire. Fai tipo così. Restare solo nel tuo corpo separato. Ma il corpo che ami è ancora lì. Quello è il miracolo. Puoi andare in paradiso e tornare indietro vivo. Ritornarci ogni volta che vuoi con la persona che ami”.
COLLEGHI, AMICI, FANS RICORDANO L’ATTORE – Tantissimi i tributi, da una parte all’altra del mondo, di coloro che, segnati dal talento del “Capitano“, hanno salutato l’attore con un pensiero. “Robin Williams è stato un medico, un aviatore, una baby sitter, un genio, un presidente, Peter Pan, e tutto quello che ci passa in mezzo. Ma è stato unico. È arrivato nelle nostre vite come un alieno, ma è finito con l’esplorare ogni parte dello spirito umano”, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca, grandissimo difatti il cordoglio di amici, colleghi, fans.
Le reti tv rendono omaggio all’arte di Robin Williams mandando in onda alcuni dei suoi più celebri film, su canale5, ad esempio, nella serata del 12 agosto in successione “Hook-Capitan Uncino” e “Patch Adams”.
Sul sito doremifasol.org, portale dedicato al mondo del cantautore romano Claudio Baglioni, si ricorda la performance di Baglioni che in duetto con Jovanotti, nella trasmissione “Anima Mia”, cantava “Nano nano”, una versione della sigla di “Mork & Mindy”; la napoletana Floriana Stile, addetta stampa nonché personaggio nell’ambito della comunicazione ed organizzazione eventi, con commovente ammirazione nel salutare l’attore condivide su facebook i suoi ricordi: “Robin Williams ha rappresentato tanti personaggi e in tutti quelli c’è stata una persona che almeno una volta nella vita avremmo voluto incontrare per quanto speciale… L’immagine che voglio ricordare di te è quella di Mrs Doubtfire, è stato lì che ti ho conosciuto e hai catturato la mia anima… Di ‘Hook-Capitan Uncino’ una delle mie citazione preferite: “Io avevo paura perché non volevo crescere… perché tutti quelli che crescono prima o poi devono morire… e così scappai”.
Il poliedrico attore lascia tre figli e la moglie Susan Schneider, la quale in una dolente nota scrive “Ho perso mio marito e il mio miglior amico”; lascia milioni di persone per le quali è stato un idolo, uno ‘specchio’, un amico; e ‘lascia’ la certezza sempiterna che non ci lascerà mai… “Se per caso sarete depressi, alzate lo sguardo al cielo d’estate, quando una stella cadente sfreccerà nell’oscurità della notte col suo bagliore, esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare!” – Robin Williams in “Jack”.
[Redazione]