L’intento di questo festival, che dal 9 al 14 novembre invade Napoli, è quello di denunciare attraverso storie, in parte vere, in parte di fantasia, tutti quegli episodi, anche in apparenza banali, nei quali c’è una violazione dei diritti umani universali. A raccontare la rassegna, in conferenza stampa: il Sindaco di Napoli, l’Assessore alla Cultura e al Turismo e lo scrittore Erri De Luca.
“La fisarmonica dei diritti a volte si stringe fino a restare senza fiato. Ma poi le braccia spingono fuori e ritorna l’aria nel mantice…”, con queste parole del celebre scrittore Erri De Luca si dà il via all’ottava edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani, a Napoli.
«Il cinema è la poetica del nostro tempo – afferma l’Assessore alla Cultura e al Turismo Gaetano Daniele – e come ogni poetica è carico di utopia e sogni». Il cinema, come anche la letteratura e tutte le arti, può avere diversi scopi, uno dei quali è trasmettere un messaggio, dare voce a chi non può farsi ascoltare. L’intento di questo festival, che dal 9 al 14 novembre invade Napoli, è proprio quello di denunciare attraverso storie, in parte vere, in parte di fantasia, tutti quegli episodi, anche in apparenza banali, nei quali c’è una violazione dei diritti umani universali.
I rappresentanti dell’Associazione Cinema e Diritti propongono tre chiavi di lettura per l’edizione di quest’anno, tre filoni che legano tutti i film in rassegna: la memoria del novecento, le solitudini umane e le lotte del futuro. Al centro dell’attenzione ancora una volta il Mediterraneo, visto come area in cui la crisi degli ultimi anni è maggiormente sentita.
In effetti «Mentre altre nazioni innalzano mura di pregiudizi, noi vogliamo abbattere il concetto di confine. Noi non siamo più cittadini a Napoli ma abitanti. Questa città cerca ogni giorno un punto di incontro tra anarchia e sete di giustizia», queste le parole del sindaco Luigi de Magistris, entusiasta che anche quest’anno Napoli ospiti un festival in cui il rispetto dell’essere umano e l’abbattimento dei confini tra gli stati facciano da portabandiera. Proprio in questa città infatti da sempre si cerca di lottare contro le ingiustizie.
Non può mancare naturalmente la collaborazione con l’organizzazione internazionale per la tutela dei diritti umani Amnesty International, sponsor dell’evento, con la presenza del portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury nell’incontro di Città della Scienza la mattina dell’11 novembre.
Forte la presenza di Erri De Luca in conferenza stampa, impegnato nella difesa dei diritti umani e egli stesso vittima di ingiuste accuse che hanno fatto seriamente dubitare sull’esistenza o meno della libertà di espressione, «Per quanto riguarda la mia assoluzione, quello che mi riguarda di più di questa mia assoluzione, è più che altro il fatto che è stato scardinato, divelto, l’impianto di accusa e cioè, attraverso l’assoluzione perché il fatto non sussiste, è stato giudicato inservibile l’articolo 414 del codice penale di epoca fascista che prevede appunto il reato di istigazione. Credo che questo sia il risultato migliore di questa assoluzione, cioè la distruzione di questo impianto razzista – racconta De Luca circa la sua personale vicenda- Poi il fatto che il cinema si occupi di diritti umani è una cosa evidente, dai tempi moderni, al cinema di Rossellini, all’ultimo cinema iraniano, è proprio questo: il cinema riesce a raccontare storie calpestate che non la smettono di rimettersi in piedi alla maniera di Chisciotte. Chisciotte, dichiarato dal poeta Nazim Hikmet, che gli dedica una poesia, “l’invincibile”. Invincibili sono proprio quelli come lui, che continuamente vinti e sconfitti non la smettono di rimettersi in piedi per battersi di nuovo e qui il cinema racconta continuamente storie di questo genere. Questa manifestazione che si svolge a Napoli è cosa “buona e giusta”, come si dice in certi altri luoghi».
[di Magdalena Sanges]