Alla scoperta di Rob Greenfield, l’attivista in grado di operare performance
Sul proprio sito internet, Rob Greenfield si presenta come un avventuriero, un umanitario, un attivista per l’ambiente.
Pur non essendo riconosciuto come artista, recentemente è riuscito a far parlare di sé in tutto il mondo per essersi prestato a diverse performance al fine di stimolare riflessioni sugli sprechi di cibo.
Molti performance artist hanno pensato a lavori basati sul girare per le strade di diverse città proponendosi in una veste fuori dal contesto. Rob Greenfield ha deciso di operare la sua personalissima performance vestendosi con l’involucro dei rifiuti mediamente consumati da un americano in un mese. Essendo iniziata a metà settembre, la performance è ancora in atto e i processi sono seguibili tramite i canali social di Greenfield.
Il progetto è stato attuabile rivestendosi di una tuta bianca con delle buste di plastica pronte a ospitare ogni tipo di rifiuto: anziché gettarlo negli appositi cestini, Greenfield ha portato con sé tutti gli scarti di ciò che ha consumato, attirando l’attenzione di tutti i passanti e lasciandosi fotografare e riprendere. Lui stesso ha documentato con attenzione ogni fase per rendere tangibile e visibile il consumo inutile di diversi cibi e bevande e di materiali che servono a contenerli.
Non è la prima volta che Rob Greenfield si serve di questa modalità per attirare l’attenzione su tematiche a lui care. Nel 2014 ha documentato come sia possibile nutrirsi per più di un mese di quanto buttato nella spazzatura, soprattutto nei casi di cibi scaduti ancora commestibili o di alimenti non venduti nei supermercati perché non abbastanza belli dal punto di vista estetico e dunque ritenuti poco appetibili. Anche di questo lavoro è possibile vedere diverse documentazioni.
Pur non essendo riconosciuto a tutti gli effetti come artista, attraverso le sue performance Rob Greenfield riesce realmente a configurarsi, come lui stesso si definisce, il “tizio che fa la differenza”.
[di Ambra Benvenuto]