Ultimamente il vento della cultura soffia gelido in alcune città italiane: ieri 23 Agosto, intorno alle ore 15,00, il Castello Sforzesco di Milano, fiore all’occhiello della città, è stato privato di tre opere d’arte.
I dipinti su legno, seppur di piccole dimensioni (25 cm x 35 cm) e raffiguranti tre visi di gentiluomini, sono stati realizzati nel corso del Quattrocento da un anonimo pittore cremonese e figuravano nelle collezioni del complesso museale lombardo dal 1915. Il danno economico subito dal Comune non è particolarmente ingente: le opere sono state stimate intorno ai 75 mila euro in totale, ciononostante l’azione ha sconvolto l’intero staff organizzativo del museo, poiché il furto è avvenuto durante l’apertura del complesso museale al pubblico.
La sparizione dei quadri è avvenuta all’interno della Sala Ducale e solo grazie ad una segnalazione di un addetto alla vigilanza si è potuto constatare la perdita subita: il commissariato della capitale lombarda si è attivato solo dopo le 20, ora dell’effettiva denuncia della responsabile della Pinacoteca.
In queste ore gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi, dato che il colpo poteva essere stato architettato da chiunque ed in qualunque momento della mattinata: la presenza delle telecamere all’interno della sala espositiva non ha aiutato le Forze dell’Ordine a far luce sul mistero, poiché non vi è alcun video che possa riprodurre il momento esatto del furto.
Il caso di Milano non è un episodio isolato: recentemente, nel territorio modenese, è stata trafugata una tela del Guercino.
D’altronde, non è un mistero che il nostro patrimonio artistico e culturale è ricco e variegato, tanto da essere denominato dagli esperti il “Petrolio d’ Italia”: per un ladro che si aggiudica la possibilità di mettere le mani su un’opera d’arte originale, il furto di tale oggetto costituisce un riscontro monetario di grande portata.
Una semplice coincidenza queste sparizioni oppure è solo l’inizio di una continua e degradante serie di furti d’arte, ai danni della bellezza che ci circonda da sempre? Ai posteri e alle Forze dell’Ordine l’ardua sentenza.
[di Veronica Bisconti]