Ogni persona ha la sua individualità, fatta di carattere, inclinazioni, esperienze, desideri, non c’è dunque cosa più complessa, o forse anche ingiusta, che voler formulare punti di vista o concetti condivisi quando si tratta di tematiche molto intime, come l’amore, come la famiglia.
Eppure ci si azzarda.
Questa volta è il CCC, Centro di Cultura Contemporanea, Strozzina, Firenze, che propone però un’originale riflessione sul concetto di famiglia nel mondo contemporaneo. La mostra difatti non ha l’ignorante presunzione di dire cos’è la famiglia né cosa deve essere, bensì «L’idea di partenza è usare la famiglia per capire cosa essa rappresenta per ciascuno di noi», racconta Riccardo Lami, curatore della rassegna titolata “Questioni di Famiglia. Vivere e rappresentare la famiglia oggi” insieme a Franziska Nori.
Un concetto ad ogni modo mutato nel corso dei secoli, come specchio delle trasformazioni della società, ma principalmente la famiglia fa parte della sfera del privato, dunque del soggettivo. In quella di nascita un individuo viene posto dalla sorte e rappresenta la culla della propria formazione personale, culturale, sociale, fornisce le caratteristiche di identità ed educazione, sebbene ciò che ciascuno diventa ha a che fare fondamentalmente con la ‘materia’, il ‘sentire’ di cui è fatto a prescindere; essenza di sé che trova la sua concretizzazione più autentica e totale nel ‘secondo tempo’ della propria vita familiare, quello dove si diventa ‘protagonisti’, è la famiglia che si sceglie, che si crea con la persona amata.
Se una famiglia è formata da persone e le persone ognuna dalla propria intimità, ci sono quindi tante intimità e non c’è dunque una sola rappresentazione di famiglia. Undici gli artisti internazionali coinvolti in “Questioni di famiglia”, che attraverso le loro opere in esposizione, tra video, fotografie, istallazioni, propongono esempi di varie tipologie di famiglia. L’idea da un lato risulta essere un’analisi sulle dinamiche, anche quelle nascoste, e strutture che definiscono questo concetto nel mondo contemporaneo; dall’altro, toccando un tema che coinvolge tutti, stimola a mettersi in gioco, ciascuno con le proprie associazioni di pensiero sulla propria esperienza familiare, magari sentendosi rappresentati da una o da un’altra immagine, nonché sul proprio modo di concepire questa realtà.
Il percorso espositivo è molto ricco e suggestivo, particolare è l’istallazione che ricrea uno spazio casalingo pieno di oggetti, immagini e voci che raccontano il rapporto con i propri cari, si tratta infatti di un’istallazione acustica, il visitatore si sentirà quasi autorizzato a spiare, ad ‘ascoltare’ le diverse vite private; o l’opera digitale proposta da un fotografo che crea un fantomatico ricongiungimento familiare tra persone distanti chilometri, tramite la sua tecnica fotografica appaiono infatti vicine; interessante è anche la stanza dedicata alla lettura, «per riflettere su come costruiamo la nostra idea di famiglia tramite la letteratura», spiega Lami, dunque una selezione di libri a tema, dai Malavoglia, a Lettera a un bambino mai nato, a Parenti terribili e tantissimo altro; insieme alla letteratura anche la televisione, alcuni monitor propongono frammenti, sigle, di telefilm, cartoni, immagini stereotipate, da La Tata a La famiglia Addams, da Happy Days ai Simpson.
La sensazione che resta alla fine è quella che conta… “La famiglia è la patria del cuore”, direbbe Giuseppe Mazzini!
“Questioni di famiglia” è fruibile ancora fino al 20 luglio.
[di Redazione]
Il Pensiero di Giovanni Postiglione: Cosa reputi indispensabile per la progettazione della tua “famiglia”? E tu? Cosa daresti di te per una famiglia “ad arte”?