«Ho scritto un libro che avrei voluto leggere» – Antonio Mascolo presenta il suo romanzo d’esordio
Si è tenuta venerdì 6 maggio la presentazione di “Spirali di Coscienza”, romanzo d’esordio del giovane Antonio Mascolo, presso la libreria autogestita Io Ci Sto.
L’autore dà il via a un discorso completo e pieno di spunti di riflessione, non solo sul suo romanzo ma anche su tutto il processo creativo e la gestazione che c’è dietro la sua scrittura. «Scrivere bene – afferma – è come impilare mattoni per mettere su un muro… scrivere un romanzo invece è acquisire la capacità di costruire un palazzo».
Cinque storie di altrettanti personaggi alle prese con il proprio cedere alla negatività e al circolo vizioso dell’autolesionismo. Questa la “trama”, ben diversa per l’autore dalla “tematica”, la quale tratta invece come uscire dalla propria spirale e se questo sia possibile.
Il titolo è già di per sé indicativo del contenuto. «La Spirale – specifica Mascolo – è presente in natura come scontro fra due forze… due onde che impattano creano un vortice!». Una lotta contro un istinto obnubilante che incatena l’essere umano, un istinto che è il portato naturale di chi si lascia, per citare il romanzo, “fottere dal sangue il cervello”. È qui che entra in gioco la Coscienza, come conoscenza di sé e introspezione.
Arguta l’osservazione di Mario Albano, introduttore della presentazione: «Immaginatevi di scalare una montagna altissima, che però dovete necessariamente scalare… e avete bisogno di attrezzi. Ecco, questo libro potrebbe aiutare a fare questa scalata!».
È da questo concetto che nasce l’affermazione dell’autore: «ho scritto un libro che avrei voluto leggere», esplicito riferimento all’opera di Vargas Llosa.
Le tematiche sono ampie tanto quanto i riferimenti maturati dall’autore, tanto quelli letterari (Flaubert, Tolstoj, Dostoevskij) che quelli filosofici (Platone, Kierkegaard). Egli, interiorizzandoli nel suo percorso, li sfiora tutti all’interno della narrazione. Questo viaggio nell’animo umano è valorizzato da uno stile metaforico al servizio del concreto e dell’introspezione.
Sicuramente i pensieri espressi da Mascolo, nella presentazione come nel romanzo, sono estremamente definiti. Chi l’ascolta potrà trovarsi in accordo o in contrasto ma, sicuramente, si ritroverà a riflettere su di essi. Questo è in effetti il desiderio dell’autore stesso, il quale afferma: «Spero di aver scritto un romanzo che non coincida con il libro, il quale possa restare aperto nelle vostre menti anche quando avrete finito di leggerlo».
[di Francesca Lomasto]