Stefano Bollani in concerto per la direzione di Zubin Metha
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Stefano Bollani resta ad oggi uno dei più importanti interpreti del pianoforte in Italia. Grande comunicatore ed elegante improvvisatore, ha raggiunto la celebrità anche presso il grande pubblico in seguito a diverse comparsate televisive, oltre alla conduzione di un programma dedicato alla divulgazione musicale al grande pubblico andato in onda nel 2013 per Rai Tre dal titolo Sostiene Bollani.
Classe 1972, è attivo anche come compositore e cantante, nonché come scrittore: diplomatosi in conservatorio la sua formazione prevalentemente jazzistica si fa apprezzare anche nelle sue brevi ma importanti esperienze nel mondo del pop al fianco di musicisti come Raf e Jovanotti, prima di calcare importanti palcoscenici quali il Barbican di New York o La Scala di Milano. Fondamentale resta il sodalizio con il trombettista italiano Enrico Rava che lo consegna alla scena musicale internazionale arricchita da più di 20 album e collaborazioni con musicisti come Sol Gabetta, Gato Barbieri, Lee Konitx, Pat Metheny e Cick Corea, per citarne alcuni.
La carica di Stefano Bollani non si limita al mondo dell’improvvisazione e della composizione: si tratta infatti di uno dei più importanti interpreti della letteratura pianistica contemporanea. Il doppio turno di spettacoli previsti presso il teatro San Carlo di Napoli per sabato 29 e domenica 30 settembre vede Stefano Bollani impegnato, per la direzione dell’Orchestra del Teatro San Carlo a cura del Maestro Zubin Mehta, in un programma tanto affascinante quanto denso. Saranno eseguite infatti l’ouverture da Candide di Leonard Bernstein, la celeberrima Rhapsody in blue dello straripante George Gershwin e un estratto de Le Sacre du Printempos di Igor’ Straviskij dal titolo Quadri della Russia pagana in due parti.
Il concerto di Stefano Bollani impreziosisce una programmazione davvero ricca: per la stagione 2018/2019 il teatro San Carlo di Napoli ha infatti disegnato un cartellone in grado richiamare un pubblico realmente etorogeneo grazie alla commistione di grandi nomi e musica imperdibile tra opera, sinfonica e balletto.
[Antonio Mastrogiacomo]