Il Mercadante saluta una prima che ha fatto incetta di pubblico e consensi
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Sei personaggi in cerca d’autore fa registrare nelle due settimane di programmazione al Mercadante un importante numero di presenze che sancisce la vitalità dell’offerta disposta dal Teatro Stabile di Napoli. Le premesse per una soddisfacente stagione teatrale 2017/18 ci sono tutte e si dipano a partire dal variegato cartellone che ritma appuntamenti in cui il file rouge del classico e del contemporaneo trama la proposta elaborata dal direttore De Fusco.
Sei personaggi in cerca d’autore resta una delle opere più conosciute di Luigi Pirandello, drammaturgo, scrittore e poeta italiano insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Siciliano d’origine, la sua terra diventa sovente occasione di indagine antropologica, con i protagonisti dei suoi lavori che mettono in risalto caratteri della cultura del novecento, di cui Pirandello risulta acuto osservatore, a tratti profetico.
Senza arrivare alle conseguenze, presentando esclusivamente le premesse, l’azione scenica si muove su un palcoscenico dove una compagnia di attori prova la commedia Il giuoco delle parti. Sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina – personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti – chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma. Dopo molte resistenze la compagnia acconsente alla richiesta e i personaggi raccontano agli attori la loro storia perché possano rappresentarla.
La regia dello stesso De Fusco diventa un’occasione di riflessione sulle contaminazioni che hanno di fatto ridefinito l’azione teatrale: l’impiego della macchina cinematografica risulta, da una sapiente metodologia operativa, in grado di affrancare l’azione drammaturgica dal peso del solo corpo in scena, che si moltiplica grazie alle proiezioni. La scenografia infatti guadagna uno spazio impensato nel secolo scorso grazie alla riproduzione dell’immagine della scena nella scena per originare rimandi continui tra gli spazi e i tempi performativi.
[Antonio Mastrogiacomo]