Thijs Biersteker, un artista olandese, rivendica il “potere del contenuto” con la sua creazione The cover that judges you, si tratta di un prototipo di copertina di libro dove è la copertina che giudica te.
Tutto oggi è un prodotto industriale. Le scelte sono dettate dal primo impatto, ad esempio: non è forse vero che spesso un libro viene acquistato dall’apparenza, dalla sua copertina?
Nel mondo dell’editoria una copertina accattivante, che punta su immagini, colori, font, titoli, ad effetto, è una delle strategie di marketing più determinanti. Eppure: decidere in base all’istinto può davvero assicurare il successo? O condanna un prodotto ad essere solo qualcosa che “è successo” e si è concluso lì, come un fuoco d’artificio?
A rivendicare il “potere del contenuto” ci pensa Thijs Biersteker, un artista olandese con la sua creazione The cover that judges you, si tratta di un prototipo di copertina di libro dove è la copertina che giudica te.
L’esperimento, realizzato in collaborazione con il team creativo Moore di Amsterdam, ha lo scopo di invertire una delle tendenze più spersonalizzanti: dare credito all’apparenza.
Come una magia, di quelle dove gli oggetti inanimati prendono vita e interagiscono con le persone, è la copertina di un libro che giudica il lettore. Come? Grazie al supporto della tecnologia, una videocamera integrata ed un sistema di riconoscimento facciale.
Allineando il viso a quello delle sembianze robotiche del libro, la “futuristica” copertina è in grado di scansionare il volto del lettore nel momento dell’approccio ad essa. Se il sistema legge espressioni di scetticismo o entusiasmo, dunque il potenziale acquirente rivela essere troppo pregiudizioso di fronte alla copertina, il libro si illuminerà di rosso ed il lucchetto di cui è dotato resterà chiuso, ad indicare che l’accesso ai contenuti del libro è negato; Se lo sguardo del lettore è neutrale, la copertina si illuminerà di verde ed il lucchetto si aprirà.
Di che argomento tratta poi il suddetto libro… solo ai migliori è dato scoprirlo!
[di Magdalena Sanges]