Pompeii theatrum mundi alla sua seconda edizione, tra record e consensi
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Theatrum è una parola latina in grado di marcare l’intenzione di organizzatori che, forti del successo di pubblico riscontrato in seguito alla prima edizione, hanno nuovamente immaginato un festival che vivesse degli spazi del Teatro Grande di Pompei. Quando si fa riferimento a Pompeii theatrum mundi parliamo infatti di una prestigiosa rassegna internazionale che nasce dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Napoli – teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei.
Gli scavi archeologici più conosciuti del mondo invogliano un pubblico quanto mai internazionale a partecipare quindi ad un festival in grado di far rivivere, oltre che un teatro del II sec. a.C., un ciclo di testi classici dalla vis poetica immortale: dopo la Salomè per la regia di Luca De Fusco (21-23 giugno 2018) e l’attesissimo Oedipus di Robert Wilson (5 luglio -7 luglio) il programma di Pompeii theatrum mundi ospita Non solo Medea (12-14 luglio) dei coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten, prima di concludersi con l’Eracle di Emma Dante (19-21 luglio).
La seconda edizione di Pompeii Theatrum Mundi raccoglie consensi di pubblico e critica e incoraggia una tutela del bene culturale che vada oltre la semplice visita adeguandosi ad una sua valorizzazione che passi attraverso la sua rifunzionalizzazione, come Pompei e il suo theatrum dimostrano con forza.
[Antonio Mastrogiacomo]