Si chiude il 31 gennaio Totò Accademico, la mostra dedicata al principe della risata presso l’accademia di Belle Arti di Napoli
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Totò Accademico è il singolare titolo di una mostra che anima i corridoi del primo piano dell’accademia di Belle Arti di Napoli, un omaggio al principe della risata non lontano dalla sanità, il suo quartiere natale. Insieme ad in che senso? l’Accademia mette in bella mostra i suoi studenti attraverso la loro curatela ed impegno nel fare e comunicare l’arte.
Totò accademico ha rinnovato infatti gli spazi dal 7 dicembre 2017, offrendosi gratuitamente agli studenti e non solo: fanno bella mostra diversi manichini che stilizzano la sagoma di Antonio De Curtis attraverso sculture in legno, efficacemente rivestite degli abiti di scena impiegati dall’attore partenopeo. E c’è davvero tanto da raccontare per questa mostra che cade a 50 anni dalla morte dell’indimenticato Totò; si aggiunge infatti alla costellazioni di mostre e azioni in sua memoria.
Le forze coinvolte in questa importante celebrazione sono tante ed il cuore dell’iniziativa è proprio l’accademia di belle arti di Napoli, presieduta da Paolo Ricci e diretta da Giuseppe Gaeta.
Fino al 31 gennaio infatti è possibile visitare la mostra il cui progetto di allestimento è curato dal prof. Enzo Gagliardi e dai suoi allievi del corso di Scenotecnica. Tutto il materiale in mostra arriva invece dalla collezione dell’Associazione Augusto Perez mentre le indicazioni teoriche sono del prof. Stefano De Stefano.
Il vero vanto dell’iniziativa è la fitta pannellistica che correda l’esposizione degli abiti di scena: grazie alle schede critiche curate da Clelio Alfinito il fruitore potrà immergersi nel sottile intreccio tra cinematografia e società che sottende la produzione che rende Totò un vero accademico. Un salto nel passato, tra i suoi film più importanti e densi di rimandi a battute diventate celebri anche nella contemporaneità.
Così la mostra nasce da una esigenza particolare: quella di far rivivere Totò a partire dai suoi cimeli, in grado di avvicinarcelo nello spazio abbattendo le distanze temporali. Ed è opportuno affrettarsi! La mostra chiuderà i suoi battenti proprio il 31 gennaio 2018.
[Antonio Mastrogiacomo]