A Losanna è stato dimostrato come progettare e dare vita a diversi mondi fantastici con carta, tela e altri materiali
Per illustrare la propria casa, una città ideale, e per raccontare il luogo in cui si abita non è necessario essere architetti. È stato dimostrato dalla seconda edizione della Art Brut Biennale a Losanna.
In occasione di questo evento, infatti, è stata data a diverse persone la possibilità di raccontare il proprio ambiente abitativo, dando modo agli artisti di aprire uno squarcio su scenari di vita molto particolari.
Tra gli autori delle opere esposte non sono mancati pazienti di ospedali psichiatrici, detenuti e migranti. Tutti i partecipanti hanno disegnato su carta il loro progetto architettonico ideale, potendo scegliere di rifarsi al proprio vissuto reale o ad un mondo fantastico.
Alla Biennale di Losanna si ha avuto modo di osservare rappresentazioni di edifici, case ed intere città in bilico tra realtà e utopia. Planimetrie e prospetti si sono alternati con città illustrate da tutte le angolazioni.
Artisti come Yuji Tsuji, che ha illustrato una città vista dall’alto, hanno dimostrato che si può ottenere un disegno precisissimo anche senza partire dal disegno geometrico.
Willem van Genk, che ha visitato da guida turistica le più importanti capitali del mondo, ha fornito la sua personale reinterpretazione di piazze celebri.
Gregory Blackstock ha alternato capanne e magnifiche fortezze di stampo tradizionale con grattacieli all’avanguardia.
[di Ambra Benvenuto]