Laura Cristinzio trasporta a Napoli le atmosfere della “Villa di Poppea”, grazie alla sua istallazione “Ultimo Reperto”.
Si può trasportare un’atmosfera? La risposta è affermativa, a renderla tale è Laura Cristinzio, artista e scultore, con la sua istallazione intitolata “Ultimo Reperto”.
Fino al 13 novembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è possibile immergersi nell’atmosfera della “Villa di Poppea” – appartenente agli scavi archeologici di Oplonti.
L’installazione in mostra a Napoli, difatti, sintetizza spazi, affreschi e mosaici della Villa e ne ripropone la struttura attraverso una diversa chiave di lettura fatta di interessanti illusioni prospettiche.
Fondamentali nell’opera della Cristizio due pareti parallele di acciaio e metallo rosse che richiamano la Villa di Poppea e la pavimentazione frammentata in tributo all’eruzione del 79 d.C che seppellì la villa. Ai lati delle suddette pareti, sono posti due Polipedi e due Mense in metacrilato.
La Cristinzio non è nuova ad opere in cui l’architettura è elemento centrale. Non a caso, si tratta di un’artista che ha iniziato la propria formazione alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per poi proseguire all’Accademia delle Belle Arti, ponendo particolare attenzione nella scultura.
“Ultimo reperto” non è soltanto un mero esercizio di stile. Alla base di quest’opera c’è la volontà di rendere il passato più vicino e accessibile. Inoltre, l’istallazione vuole mettere in evidenza come anche il passato più remoto possa acquisire un aspetto diverso, a seconda della prospettiva da cui si osserva.
[di Ambra Benvenuto]