L’itinerario per scoprire le opere di arte contemporanea negli edifici e giardini più famosi di Torino
Il progetto “Arte alle corti” è l’itinerario perfetto per coloro che amano gli eventi culturali e artistici all’aria aperta.
“Arte contemporanea per antiche corti”, in svolgimento a Torino fino al 10 novembre, è pensato come un invito a scoprire 9 architetture e 2 giardini attraverso l’esposizione, in questi luoghi, di opere site specific.
Al centro del cortile di Palazzo Saluzzo Paesana (Gian Giacomo Plantery, inizio ‘700), è possibile ammirare “Mondo Operaio”, dell’artista Flavio Favelli, un’opera composta da pannelli di ferro con grafiche ispirate a riviste politiche degli anni ’60 e ’70. Sotto i portici dello stesso edificio vi è “Isbeautianafflictionthen?”, di Gregorio Botta, un’opera ispirata ai versi di Emily Dickinson.
Palazzo Civico (Francesco Lanfranchi, 1633) ospita un’opera di Tony Cragg: “Tommy, Rod, Digital Skin”, consistente in alcune sculture pensate per indagare il rapporto tra uomo e ambiente.
A Palazzo Chiablese (Emanuele Filiberto, ‘700; Benedetto Alfieri) c’è una mano enorme che sostiene una lanterna: è “Qui Ora”, di Gianni Dessì. Un’opera che intende fornire spunti di riflessione sul rapporto tra l’uomo e la storia.
Al Palazzo Reale e ai Giardini Reali (tra i tanti: Ascanio Vitozzi, Amedeo di Castellamonte, Filippo Juvarra, Henri Duparc) vi sono diverse sculture che intendono far incontrare gli spettatori con richiami alla natura selvaggia. Tali opere sono “Bufale mediterranee” e “Orsi” di Davide Rivalta; “Nido” di Maura Banfo; “Continuità” di Carlo Ramous.
Al Palazzo dell’Università degli Studi (Michelangelo Garove, 1713) è possibile osservare una barca capovolta e sorretta da due uomini: “Sbarco”, una scultura di Velasco Vitali.
Palazzo Carignano (Guarino Guarini, ‘600) ospita “Waiting for the last bus”, un’installazione di Roberta Bruno e Gianfranco Botto che ricrea la fermata di un autobus, dando un senso di attesa.
“Blue Sky Circle” è un mandala sciamanico che Richard Long ha creato per Palazzo Asinari di San Marzano (Garove, 1684); mentre “Effondrement: 217.5°Arcx11” è la scultura ospitata da Palazzo Cisterna (Valperga, fine ‘700). Nei giardini dello stesso Palazzo vi sono ulteriori sculture e installazioni.
Nel cortile di Palazzo Birago di Borgaro (Juvarra, 1716), vi sono numerose meduse realizzate con bottiglie di plastica. “Meduse”, di Enrica Borghi, indaga lo spazio mediante oggetti sospesi.
[di Ambra Benvenuto]